Allarme rosso: il Ticino è in secca

Il fiume è in secca completa: non piove da tempo e la preoccupazione sale

Fiume Ticino durante un periodo di secca

Fiume Ticino durante un periodo di secca

Magenta (Milano), 8 dicembre 2017 - E' una visione impietosa, quella del Ticino di questi giorni. Il fiume è in secca completa. Non piove da tempo e la preoccupazione sale sempre di più. Alcuni magentini che stavano facendo jogging alla Fagiana si sono spinti fino al fiume, ma lo spettacolo era desolante. "Un’asciutta incredibile - commentano -. Non siamo più giovanissimi e non ricordiamo un’annata come quella che sta terminando". Cosa sta succedendo? Il Consiglio di gestione del Parco del Ticino sta affrontando la situazione. A destare allarme è il livello del lago Maggiore, dove l’acqua sta scendendo velocemente verso la quota di -0,50 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende. Si va verso una situazione statica che non consente alcuna regolazione tra l’acqua che entra nel lago e l’acqua che esce verso il fiume.

"Il Parco - ha spiegato il vicepresidente Luigi Duse - ha accettato una diminuzione del deflusso minimo vitale per evitare di arrivare ad una situazione di nessun rilascio e quindi di fiume asciutto". Il deflusso minimo vitale è passato così da 31 mc/sec a 17 mc/sec, ponendo da parte del Parco la condizione di ripristinare al più presto i 31 mc/sec da garantire nel momento in cui il lago raggiungerà i -20 metri. Altro problema riguarda l’eventuale immissione di acque inquinanti nel Ticino provenienti, per esempio, dallo Scolmatore. In questi casi, su richiesta del Parco, dovrà essere garantito un maggior rilascio di acqua fino al massimo possibile. Un problema, quello della scarsità di acqua, che non è certo nuovo e che rischia di mettere a serio rischio la biodiversità del Ticino. Un problema che era stato abbondantemente previsto dal Parco. «Abbiamo presentato tantissime sollecitazioni, senza mai ricevere qualcosa di concreto" sottolinea Duse.

Il Parco Ticino è infuriato e teme conseguenze negative per la biodiversità, quella che è la diversità della vita. C’è un mondo che ruota attorno al fiume. Senza acqua, quel mondo potrebbe venire compromesso. Ma c’è anche un risvolto assurdo in tutto questo. "Il ministero dell’Ambiente e il Tavolo tecnico istituito dal Distretto di bacino del Po ancora oggi continuano a lavorare su ipotesi di situazioni di esondazione del Lago - afferma Duse -. Per questo motivo ci riserviamo di assumere tutte le iniziative necessarie finalizzate alla tutela dell’interesse pubblico, quali la salute e l’ambiente, messo a rischio dalla scarsità idrica".