Incognita Franco Tosi, Fiom sul piede di guerra: "L'azienda deve rimanere a Legnano"

No del sindacato all'ipotesi di un trasferimento in Brianza della storica fabbrica di turbine acquisita dal gruppo Presezzi

Il segretario della Fiom Lombardia Mirco Rota

Il segretario della Fiom Lombardia Mirco Rota

Legnano (Milano), 5 gennaio 2017 - "Alberto Presezzi rispetti gli impegni presi: la Franco Tosi deve rimanere a Legnano, l'eventuale decisione di trasferire la produzione in Brianza per noi è inaccettabile". E' il messaggio lanciato dal segretario generale della Fiom-Cgil lombardia Mirco Rota, intervenendo sull'ipotesi di un trasferimento a Burago Molgora, dove si trova la sede principale del gruppo Presezzi, della storica fabbrica di turbine legnanese. Sulla stessa linea sindacalisti dell'Alto Milanese e rappresentanti sindacali Fiom, che oggi hanno partecipato a una conferenza stampa nella sede di via Calatafimi.

Un no, quindi, all'ipotesi di una chiusura con trasferimento della produzione, dopo che si sarebbero arenate le trattative tra l'imprenditore e il ministero dello Sviluppo economico per ottenere gli aiuti necessari per rimanere a Legnano. Il sindacato chiederà "chiarimenti" a Presezzi nel corso di un incontro fissato in azienda il prossimo 12 gennaio. "Se diventerà realtà l'ipotesi peggiore - sottolinea Rota - metteremo in campo tutte le misure possibili per contrastare le decisioni dell'imprenditore". L'eventualità di una manifestazione o di uno sciopero, però, verrà valutata dopo l'incontro, quando gli scenari saranno più chiari. Secondo Mirco Rota, Presezzi con l'acquisizione del marchio Franco Tosi si era impegnato allo "sviluppo della Tosi nel sito storico di Legnano". "Servono però investimenti perché la tosi ha enormi potenzialità - sottolinea Diego Colombo, rappresentante sindacale Fiom - e può tornare a essere competitiva su un mercato globale. La colpa della situazione attuale non è di Presezzi ma di chi ha gestito negli ultimi trent'anni la Franco Tosi". Colombo sottolinea che attualmente alla Tosi "c'è un buon carico di lavoro" e cita gli ultimi quattro impianti in fase di ultimazione, destinati a un'azienda in provincia di Ravenna, a una cartiera a Mantova e all'Iran, grazie a un accordo tra Presezzi e il gruppo Mapna nel Paese asiatico.