Ospedale di Merate, si ammalano due medici e il reparto rischia la chiusura

Per garantire le visite in Otorinolaringoiatria al Mandic hanno dovuto chiedere un aiuto a Lecco

Ha rischiato di chiudere per malattia il reparto del Mandic

Ha rischiato di chiudere per malattia il reparto del Mandic

Merate (Lecco), 23 agosto 2016 - Ai due otorini in servizio all’ospedale San Leopoldo Mandic che ieri mattina prima di cominciare il turno di guardia hanno inviato contemporaneamente altrettanti certificati di malattia e comunicato dunque la loro assenza in simultanea saranno fischiate le orecchie. 

Erano e sono infatti gli unici due medici attualmente in servizio nel reparto del nosocomio brianzolo, perché degli altri appena due colleghi in organico uno è al momento al lavoro a Lugano in Svizzera in aspettativa e l’altro si sta godendo le meritate ferie. I vertici del presidio di via Cerri hanno quindi temuto il peggio e di dover decretare la serrata dell’Otorinolaringoiatria, mentre i degenti ricoverati, due contati di numero su sei posti letto disponibili, hanno avuto paura che nessuno li visitasse né curasse.

Per scongiurare  il peggio è stato necessario reclutare un rimpiazzo in fretta e furia dall’Alessandro Manzoni di Lecco che è corso a Merate per il tradizionale giro mattutino in corsia e ricevere i pazienti in attesa di un consulto specialistico inviati d’urgenza dal Pronto soccorso.

A sentirsi loro malgrado poco bene all’improvviso tanto da dover disertare la giornata lavorativa sono stati due camici bianchi da tempo in servizio al nosocomio di Merate. «Purtroppo simili sfortunate coincidenza possono capitare – cercano di minimizzare l’accaduto e la portata della surreale concomitanza i vertici della sanità lecchese e Gedeone Baraldo, direttore sanitario del Mandic -. In ogni modo ciò che più importa è che non si sono verificati disagi per gli utenti o, se ci siano stati, lo siano stati in maniera estremamente limitata».

D’estate infatti le sessioni operatorie e gli interventi chirurgici, almeno quelli programmati, sono soppressi e uno strano colpo di fortuna ha pure voluto che per pura casualità non fossero in calendario visite specialistiche o ambulatoriali a persone esterne non ricoverate. «La struttura di Otorinolaringoiatria è comunque in comune tra il presidio di Lecco e quello di Merate, così come per altre – prosegue Baraldo -. In caso di necessità è dunque normale che medici di Lecco si spostino anche senza preavviso a Merate e viceversa».

Gli esperti della materia si domandano tuttavia che senso abbia tenere aperto un reparto con appena tre medici effettivamente operativi che devono garantire da soli tutti i turni e come sia stato possibile arrivare a ciò, dato che la situazione è più o meno la stessa anche in Oculistica e in Urologia.