Catalogo delle donne single: "Non volevo offendere nessuno"

È amareggiato il 49enne di Valmadrera ideatore del catalogo che raggruppa i profili Facebook di 1.218 donne single di Lecco, venduto online all’insaputa delle dirette interessate e poi ritirato dalla rete

Ragazze sul lungolago di Lecco (Cardini)

Ragazze sul lungolago di Lecco (Cardini)

Lecco, 15 maggio 2017 - È amareggiato Antonio Nicola Marongelli, il 49enne di Valmadrera ideatore del catalogo che raggruppa i profili Facebook di 1.218 donne single di Lecco, venduto online all’insaputa delle dirette interessate e poi ritirato dalla rete. «Sono una brava persona, dedita al volontariato e a dare, per quanto nelle mie possibilità, il mio piccolo contributo per rendere migliore il mondo – si sfoga -. Sono membro di circoli letterari, banche del tempo e associazioni di solidarietà verso i più deboli». Non intendeva mancare di rispetto a nessuno, tanto meno alle donne, dice:«Sono profondamente femminista, forse anche a causa di questa mia assenza di pregiudizi, non vedo la malizia dove altri la colgono. Che si possa solo pensare che una donna, per il semplice fatto di essere single, sia in qualche modo disponibile è un’aberrazione». Per questo non può altro che scusarsi: «Se qualcuno può essersi sentito offeso, ne sono certamente dispiaciuto, non ne avevo intenzione; per evitare altri fastidi e disagi ho ritirato il catalogo dalla vendita».

Il suo obiettivo era quello di raccogliere fondi tramite il controverso ebook per finanziare concorsi letterari organizzati dal suo circolo culturale Orangita Books e promuovere nuovi talenti. «Tale attività richiede risorse anche economiche, oltre a tanto impegno non retribuito da parte mia e di chi collabora con me», spiega. «Molti utenti dei social maschi di ogni età nello scorrere i profili femminili spesso pongono attenzione allo status sentimentale. Noi abbiamo semplicemente ritenuto di far pagare qualcosa per far risparmiare del tempo agli interessati». È convinto di non aver «rubato» nulla e di non aver violato la privacy, perché i dati e le informazioni proposte sono solo quelli accessibili a chiunque e per i quali quindi, secondo lui, non occorre chiedere alcun ulteriore consenso informato. «Le persone che compaiono nella catalogo hanno deciso liberamente, tramite le impostazioni Facebook, quali informazione rendere visibili a chiunque, quali solo ai propri amici e quali invece non vogliono siano divulgate affatto – illustra -. Ci si è limitati ad un semplice copia-incolla delle schermate di una ricerca che ognuno può effettuare, non è stata utilizzata alcuna tecnica particolare per conoscere i dati proposti».