Voleva chiudere il ponte di Annone: premiato il cantoniere che nessuno ha ascoltato

Tindaro Sauta, 53 anni, ha ricevuto un riconoscimento dal presidente di Anas

Il cantoniere Tindaro Sauta con il presidente di Anas

Il cantoniere Tindaro Sauta con il presidente di Anas

Annone Brianza (Lecco), 7 dicembre 2016 – Aveva subito avvisato che quel cavalcavia sarebbe crollato da un momento all'altro e pregato, anzi scongiurato che qualcuno chiudesse la strada, ma nessuno gli ha creduto. Per questo il cantoniere Tindaro Sauta, 53 anni, papà di quattro figli, avrebbe volentieri rinunciato al premio che quest'oggi a Roma gli è stato consegnato direttamente dal presidente di Anas Gianni Vittorio Armani perché ha immediatamente soccorso gli automobilisti trascinati di sotto oppure travolti dai detriti, quando, alle 17.20 in punto di venerdì 28 ottobre, quattro ore dopo che lui aveva lanciato l'allarme, il ponte sulla Super ad Annone Brianza si è sgretolato. “Se solo mi avessero ascoltato la tragedia si sarebbe evitata”, continua a ripetere.

Ma se nulla ha potuto per scongiurare la sciagura, perché i suoi appelli sono rimbalzati contro il muro di gomma della malaburocrazia e dello scaricabarile di responsabilità, certamente il suo intervento è stato determinate per limitare la portata del disastro. Quando ha visto che dal viadotto crollavano pezzi di intonaco e cemento con i pochi mezzi a disposizione è riuscito almeno a chiudere una corsia arrangiandosi con qualche birillo colorato e alcuni cartelli segnaletici. Grazie al restringimento di carreggiata improvvisato gli automobilisti in transito sono stati costretti ad alzare il piede dall'acceleratore, scongiurando tamponamenti e catena e incidenti che sempre si verificano in scenari simili e limitando il numero delle persone coinvolte. Il bilancio altrimenti sarebbe stato ben peggiore dell'unico morto e di sei feriti.

Il cantoniere è rimasto lì, al suo posto, tutta la sera, l'intera notte, la giornata seguente e anche i giorni successivi, sino a quando non è cessata l'emergenza. “Il ponte si è sgretolato sotto i miei occhi, mentre deviavo il traffico... Se solo avessi potuto lo avrei sollevato con le mie braccia, ho compiuto tutto quello che potevo, purtroppo una persona è morta lo stesso...”.

Con lui sono stati premiati in tutto 106 suoi colleghi dell'Azienda nazionale autonoma delle strada, in occasione della Giornata del cantoniere che si festeggia con la patrona Santa Barbara. Sessantaquattro di loro hanno sin da subito operato nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 24 agosto e del 26 ottobre, per la messa in sicurezza della viabilità locale in modo da agevolare l'intervento dei soccorritori. “Per liberare le straordinarie capacità della nostra azienda dobbiamo valorizzare il merito di chi lavora bene e valutare tutto con equità – li ha ringraziati il presidente di Anas -. È un percorso lungo, ma siamo tornati ad essere affidabili. Quando si verifica una criticità noi siamo interlocutori seri e attendibili”.

Spetta però adesso ai magistrati lecchesi stabilire se effettivamente sia così oppure se anche qualche funzionario di Anas, avvertito tempestivamente dal cantoniere Tindaro Sauta, avrebbe potuto e dovuto chiudere il cavalcavia di Annone prima che crollasse sulla Milano - Lecco.