Presidente della Provincia. Al voto sindaci e consiglieri ma i cittadini restano a casa

Dal 1945 è la prima volta: elezioni, senza elettori di Guido Bandera

Elezioni

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Milano. 23 settembre 2014 - Dal 1945 è la prima volta: elezioni, senza elettori. Come ai tempi dei commissari prefettizi di règia nomina. L’abolizione delle Province, proposta, programmata e sbandierata, finora è approdata all’eliminazione dell’elettività dei suoi vertici. Il 28 settembre, infatti, si torna alle urne per rinnovare i consigli provinciali, almeno quelli che la riforma Delrio non trasforma in Città metropolitane. Ai seggi, però, ci andranno solo sindaci e consiglieri comunali. A casa i cittadini. Il voto, calmierato anche in relazione alla dimensione dei Comuni, ha già in tutti i casi un vincitore in pectore. Il partito o la coalizione che controlla più Comuni, inevitabilmente, controllerà anche la Provincia. Esempi? Quanti se ne vogliono. In Brianza, Gigi Ponti è sostanzialmente certo di vincere. Stessa sorte a Lodi con Mauro Soldati, del Pd. 

Prontostici scontati a parte, non tutti voteranno insieme. La tornata elettorale di secondo livello che si apre domenica 28, ma solo per i politici di Bergamo, Lodi, Sondrio. Seguirà, il 12 ottobre, la designazione dei consiglieri e dei presidenti di Brescia, Como, Cremona, Monza e Brianza e Varese. Per Pavia e Mantova, invece, se ne riparla nel 2016, alla scadenza naturale dell’attuale mandato. A questo si aggiunge il futuro, tutto diverso, della Provincia di Milano, destinata ad essere Città metropolitana, sotto la guida del sindaco del capoluogo Giuliano Pisapia. Per le Province cambia anche il sistema di voto. Potranno essere eletti come consiglieri provinciali i sindaci e i consiglieri comunali in carica, oltre, limitatamente alle prime elezioni, ai consiglieri provinciali uscenti. Il mandato, però, sarà più breve e prevede una durata di due anni appena. Lo scopo, visto che non sono elezioni popolari, ma di secondo livello, è quello di riflettere in modo più preciso il cambio di orientamento dei Comuni del territorio che, ogni anno, in parte, vanno alle elezioni per scegliere i sindaci. Sono eleggibili a presidente della Provincia i sindaci del territorio il cui mandato scada non prima di 18 mesi dallo svolgimento delle elezioni e, in sede di prima votazione, anche i consiglieri provinciali uscenti. A differenza del Consiglio, il presidente dura in carica 4 anni.

La legge Delrio, comunque, taglia il numero degli eletti. I Consigli provinciali, infatti, saranno composti dal presidente e da 16 componenti nelle realtà che superano i 700mila abitanti. Saranno in 12, invece, nelle realtà che hanno fra 300mila e 700mila abitanti. Solo dieci, invece, nelle zone con meno di 300mila abitanti. Sulle schede, ciascun elettore (il politico di turno) potrà esprimere un voto di lista e una preferenza. Le stesse preferenze che i cittadini elettori non possono esprimere alle elezioni politiche, ma solo alle Regionali e alle Europee.

guido.bandera@ilgiorno.net