Vola la "Dream machine", il riscatto dei Tokio Hotel

Al Fabrique una delle più travolgenti boy band della sua generazione.

LaPresse

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Milano, 28 marzo 2016 - Sembra ieri, eppure sono passati dieci anni dal travolgente successo di “Monsoon” che ha imposto i Tokio Hotel come una delle più travolgenti boy band della sua generazione. Generazione emo, si disse. Poi i “boys” sono cresciuti e il quartetto di Magdeburgo è stato spazzato via dai piani alti delle classifiche come il monsone della canzone. Ma stasera tornano al Fabrique con una gran voglia di riscatto e un sesto album arrivato sul mercato per restarci. “Dream machine”, questo il titolo del prezioso manufatto, è innanzitutto un “dream record”, il disco che Bill Kaulitz (nella foto), il fratello gemello Tom Kaulitz, Georg Listing e Gustav Schäfer hanno sempre sognato di fare. Non solo per un pugno di canzoni-capolavoro rispetto a quanto prodotto in passato, ma perché con una profonda iniezione di elettronica e pop sembrano essere riusciti a riposizionarsi senza perdere la loro anima scura, ridefinendo pure l’immagine venerata sui poster da milioni di fans con barba, capelli corti e vestiti casual assai meno dark di quelli che languono in qualche vecchio baule.

«Da sempre volevamo confrontarci con la nostra musica senza interferenze esterne» spiega Bill, oggi ventisettenne. «Già nel precedente ‘King of suburbia’ avevamo iniziato a indirizzarci su quella strada lì, ma sapevamo che nel successivo non ci sarebbero stati altri autori o produttori oltre a noi. Volevamo il controllo totale sulla nostra creatività, sulle nostre canzoni, su quel che volevamo dire e fare, sul nostro sound. Ecco perché ‘Dream machine’ è un album senza compromessi, onesto al cento per cento».Al sesto album di una discografia varata da “Schrei” nell’ormai lontano 2005, forse se lo meritavano pure. Sembra tutto naturale, ma non è detto che sia facile ritrovarsi ad avere le stesse idee dopo 15 anni. «Io e Tom siamo un po’ due estremità della stessa linea; sappiamo cosa ci viene bene e cosa no, in cosa siamo uguali e in cosa agli antipodi. Lui ha un gran talento musicale, mentre io non ho mai suonato uno strumento né sono capace di produrre un album. Insieme diamo vita a una simbiosi che è quella capace di tenerci assieme. Solo così siamo in grado di raggiungere i nostri obiettivi e di esprimere al massimo la nostra creatività. Ci capiamo a occhi chiusi, con quel tipo di connessione che hanno i fratelli gemelli».

I Tokio Hotel sono stati tra i primi a utilizzare Youtube per dialogare con i fan tramite la Tokio Hotel TV. «Credo che il web sia un ottimo strumento per mostrare all’esterno chi siamo e come ci confrontiamo con questo mestiere, ma anche far conoscere quello che ci piace, quello che amiamo un po’ di meno, insomma di raccontarci semplicemente come persone. Un valido supporto per nostrare quel che si muove attorno alle canzoni dei nostri album». Fra i progetti futuri un libro e un film. «Io e Tom stiamo terminando il nostro libro, mentre entro l’anno uscirà pure un documentario sulla band». Stasera alle 21 al Fabrique (via Fantoli 9).