Massimo Boldi: "Lo scherzo atroce che mi fece Paolo Villaggio"

Storie e aneddoti sulla vita del celebre comico televisivo

SINCERO Massimo Boldi

SINCERO Massimo Boldi

Milano, 23 ottore 2016 – Non sette come i gatti, ma almeno tre: sono le vite che Massimo Boldi racconta nel suo libro appena uscito da Mondadori “Le mie tre vite - Ridere Piangere Ricominciare” scritto con la figlia Marta. Boldi è uno di più longevi rappresentanti della comicità milanese, anche se - prima di approdare al prestigioso palcoscenico del “Derby” - aveva tentato altre strade. Prima di tutto venditore di merendine Motta, poi batterista, poi gestore di una trattoria in via Procaccini insieme con mamma e fratelli («Una sera mi partì la brocca, perché vedevo che lavoravamo come pazzi e non guadagnavamo niente: cominciai a spaccare tutto e fuori la gente, col naso attaccato alla vetrina, guardava allibita») per trovare la vera strada appunto al “Derby” storico locale del cabaret milanese in via Monte Rosa. Era entrato come batterista ma, vista la sua verve, i colleghi - soprattutto Renato Pozzetto - lo convinsero ad affrontare il pubblico come comico. Tra gli artisti del tempo c’era anche Paolo Villaggio, che imbastì uno scherzo atroce: «Se vuoi sciogliere la lingua ecco un rimedio straordinario, prima mangia una cucchiaiata di zucchero e poi mordi un limone». Boldi ci cascò e davanti al pubblico non riuscì a staccare la lingua dal palato: grandi risate dietro le quinte ma anche dalla platea, che credette a una gag ben riuscita.

Ed è proprio al Derby che Boldi incontrò i migliori comici di quella generazione. Con Christian De Sica, con il quale interpretò un’interminabile sequela di cinepanettoni, l’aveva invece incontrato quando ancora faceva il batterista. Il suo gruppo lo doveva accompagnare durante un’esibizione in un locale sui Navigli. «Allora Christian era bello cicciottello. Arrivò con una custodia dal quale estrasse un microfono Sennheiser, che allora valeva più di trecentomila lire. “Io canto solo con questo“, ci disse».

Il libro però non è solo allegria e spensieratezza: come tutti i grandi comici Boldi nasconde un animo malinconico, con il quale ha scritto la parte dedicata alla moglie Marisa stroncata dal tumore nel 2004. «Allora ero in India per girare le “Vacanze di Natale” di quell’anno. Mi collegavo via Skype con lei e giorno dopo giorno la vedevo deperire E’ stato terribile.» Tra i tanti personaggi incontrati c’è, ovvio, anche Berlusconi, che Boldi conobbe una sera a casa di Bettino Craxi, in Largo La Foppa. «Bettino mi disse vieni, ti presento un amico, vedrai che diventerà molto importante. Era Silvio Berlusconi». Al patron di Canale 5 lo lega un’amicizia genuina, che venne messa in crisi soltanto quando Boldi “scappò” da Mediaset (allora Fininvest) per partecipare al “Fantastico” di Celentano. Per riuscirci strappò il contratto, e Finivest gli fece causa per un miliardo e mezzo di lire. Per cercare di ricucire lo strappo, Boldi si presentò alle sette e mezza a casa di Berlusconi. Fece sette ore di anticamera ma alla fine il presidente lo ricevette. «Silvio, ho fatto una cazzata!» esordì Boldi. E Berlusconi, di rimando: «Sapessi quante ne ho fatte io!» E pace fu.