Prostituzione, da oggi lucciole "in divisa" o multate

Rinvio di due giorni per l’entrata in vigore dell’ordinanza, emessa dal Comune di Spino d’Adda, che obbliga le lucciole del territorio a indossare giubbotto e pantaloni catarifrangenti dopo le 21

Prostitute solo con abiti catarifrangenti

Prostitute solo con abiti catarifrangenti

Spino d'Adda (Cremona), 1 settembre 2015 - Rinvio di due giorni per l’entrata in vigore dell’ordinanza, emessa dal Comune di Spino d’Adda, che obbliga le lucciole del territorio a indossare giubbotto e pantaloni catarifrangenti dopo le 21 di sera. Il rinvio è dovuto al fatto che prima di passare alle maniere forti, cioè a multare le lucciole che non ottemperano all’ordinanza, si è pensato che forse era meglio avvertire «de visu» le interessate del provvedimento. E, in effetti, difficilmente queste ragazze arrivano in Comune per verificare se c’è qualche ordinanza che le riguarda.

Così si è stabilito di andare di persona dalle interessate per comunicare loro quel che succede, che cosa devono fare e quanto rischiano se non ottemperano. Ma non è stato così semplice, perché sabato e domenica gli amministratori hanno cercato di portare il messaggio alle interessate, con scarsi risultati.

«Quando ci siamo avvicinati per metterle a parte del provvedimento – ha detto il sindaco Paolo Riccaboni – c’è quasi sempre stato il fuggi fuggi generale. Speriamo che le ragazze che siamo riusciti ad avvicinare poi riferiscano alle altre». Comunque, dopo il rinvio e il tentativo di istruzione nei confronti delle interessate, da ieri sera si fa sul serio. «Il nostro intento – conclude il sindaco è quello di cercare di allontanare le lucciole dal nostro territorio. Quindi, mettiamo in pista tutti i provvedimenti che dissuadano le ragazze e i clienti». Ma sin qui né multe a clienti né ammende alle lucciole sono mai riuscite a liberare la strada.