Brescia, Piovani non teme l'anno zero del calcio femminile

Il tecnico biancazzurro affronterà per la prima volta il calcio delle donne in un Campionato che sarà rivoluzionato dall'arrivo di società professionistiche in grado di effettuare grandi investimenti economici

I vertici del Brescia rosa: da sinistra Mister Piovani, il presidente Cesari e il ds Peri

I vertici del Brescia rosa: da sinistra Mister Piovani, il presidente Cesari e il ds Peri

Brescia, 14 luglio 2017 - L'ingresso nel mondo del calcio femminile per guidare un Brescia tutto nuovo proprio in quello che tutti definiscono l'anno zero del calcio-donne non spaventa minimamente un combattente nato come Giampietro Piovani: "Tutto questo è uno stimolo in più per me - commenta l'ex attaccante del Piacenza - Quello che conta è sentire la fiducia della società e trovarsi in un ambiente serio e motivato, con le idee e chiare e ben deciso a far bene". Dopo i successi degli ultimi anni non sarà facile ripetersi con l'arrivo di nuove società professionistiche, ma Piovani non teme certo il confronto: "Sarà un Campionato più equilibrato e di livello più elevato, ma questo renderà ancora più bello vincere. Tutto l'ambiente del Brescia ha una grande voglia di continuare a vincere e noi è proprio su questa determinazione su questa volontà che faremo affidamento per cercare di vincere ogni volta che scenderemo in campo".

La nuova stagione vedrà al via un Brescia quasi del tutto nuovo (proprio ieri è stata inserita a centrocampo anche la seconda polacca, Katarzyna Daleszczy (classe ’90), che si affianca così alla connazionale Aleksandra Sikora: "Ciò che conta sono le motivazioni. Noi cercheremo di amalgamare bene il gruppo e di costruire un gioco propositivo, dando il massimo ogni volta tutti insieme per raggiungere il risultato desiderato". L'attrattiva esercitata dalle società professionistiche che per la prima volta si affacciano alla serie A del calcio femminile (Juve in primis) rischia di modificare le carte in tavola, ma il tecnico bresciano non si scompone: "Gli ultimi anni ho visto lottare per lo scudetto 2/3, adesso ce ne saranno 5/6. Sarà tutto più avvincente, ma non bastano i nomi per vincere e si scenderà sempre in campo in 11 contro 11. Dovremo dare tutto quello che abbiamo contro qualsiasi avversario".