A Monte Isola i sub migliorano il soccorso

Progetto di un’idroambulanza. Avviate le pratiche per realizzare il primo punto di soccorso in acqua di Milla Prandelli

Quaranta membri attivi di cui 23 operativi in operazioni di Protezione civile: questo il peso del gruppo sub di Monte Isola

Quaranta membri attivi di cui 23 operativi in operazioni di Protezione civile: questo il peso del gruppo sub di Monte Isola

Monte Isola, 4 ottobre 2015 - Dalla prossima estate Monte Isola potrebbe avere il primo “Punto di Soccorso Sanitario in Acqua” del Sebino bresciano, operativo su entrambe le rive. A volerlo e a cercare di trovare un accordo e  quindi a stilare i necessari protocolli d’intesa con le Prefetture, l’Areu e gli altri enti coinvolti in situazioni di emergenza è il “Gruppo Sub Monte Isola”.

«L’idea ci è venuta perché da anni operiamo sul lago d’Iseo in qualità di sommozzatori della Protezione Civile – spiega Massimo Ziliani, presidente del sodalizio – grazie alla nostra esperienza ci siamo resi conto della necessità di una GRANDE IMPEGNO Quaranta membri attivi di cui 23 operativi in operazioni di Protezione civile: questo il peso del gruppo sub di Monte Isola. Da qualche tempo hanno avviato tutte le pratiche per realizzare sul Sebino il primo punto di soccorso sanitario in acqua A destra, i sub impegnati in una esercitazioneABILITÀ Un sub di Monte Isola torna a bordo del gommone A sinistra, il natante durante le fasi di realizzazione dell’idroambulanzaidroambulanza che almeno nei mesi estivi e in particolare ad agosto e nei fine settimana sia operativa per tutto l’arco della giornata. Per questo stiamo provando a creare le condizioni per inaugurare un presidio fisso in località Ere, dove ormeggeremo l’idroambulanza e dove vorremmo avere una sede. Il lavoro da fare è tanto e gli accordi da trovare anche, ma siamo speranzosi di farcela, anche con l’appoggio della Comunità Montana del Sebino Bresciano, dei Comuni tra cui il nostro e di realtà ed enti importanti come quelli del soccorso e come l’Autorità di Bacino Lacuale». I primi cenni di approvazione sono arrivati e alcuni accordi sono stati presi con la Prefettura di Bergamo. «La riteniamo una iniziativa bella e utile - dice l’assessore alla protezione civile Marco Ghitti - Siamo orgogliosi dei nostri volontari che, se riusciranno nell’intento, coniugheranno le capacità della Protezione Civile a quelle del 118».  Intanto il gommone da 7,60 m e 225 cavalli di potenza che i sub hanno usato per tanti interventi di soccorso sta diventando una idroambulanza. «I tubolari verranno sostituiti con altri in materiale antiscivolo e maniglie - spiega Ziliani - inoltre saranno messi dei rinforzi per consentire il passaggio della barella spinale con il paziente». I primi costi da sopportare saranno elevati: circa 7mila euro. «Anche per questo cerchiamo qualcuno che voglia farci da sponsor – rimarca Ziliani – perché noi siamo tutti volontari e nessun nostro intervento è mai stato pagato dalla popolazione e mai lo sarà». I primi passi nella formazione sono già stati fatti. Il gruppo un mese è mezzo fa ha ottenuto da Areu la certificazione del proprio sistema di “spinalizzazione in acqua”. «Siamo tutti sub. Quattro di noi sono già soccorritori certificati 118 Areu e tre sono abilitati all’uso del defibrillatore. Abbiamo anche un istruttore Areu - conclude Ziliani - tutti seguiremo il corso di 160 ore e poi la specializzazione». Il Gruppo ha oltre 40 membri di cui 23 operativi.