Condominio per i profughi in via Bocchi, la Loggia attacca il prefetto Valenti

Del Bono furioso: «Ferita da sanare, quella struttura è un abuso»

Due dei richiedenti asilo oopitati nella palazzina gestita dalla cooperativa Ekopra (Fotolive)

Due dei richiedenti asilo oopitati nella palazzina gestita dalla cooperativa Ekopra (Fotolive)

Brescia, 24 agosto 2016 - È davvero dura la presa di posizione del sindaco di Brescia Emilio Del Bono sulla vicenda del condominio di via Bocchi trasformato dal 9 di luglio in una sorta di centro di accoglienza per richiedenti asilo. «La decisione di fare entrare i profughi in quel contesto abitativo è un atto improvvido - ha sottolineato il primo cittadino della Leonessa accusando la prefettura - Si è deciso di creare questo insediamento senza condividere la scelta con noi. Si tratta di una ferita che il prefetto dovrà sanare». Per il Comune quello che sta accadendo all’interno dei cinque appartamenti di via Bocchi non è altro che una violazione al regolamento edilizio. «La destinazione d’uso di quell’immobile è abitativo - ha ricordato Del Bono - Il sopralluogo che abbiamo fatto lunedì, l’unico che davvero c’è stato, ha dimostrato che lì sono stati eseguiti lavori che hanno trasformato il condominio in una sorta di albergo.La prefettura non può dare il nulla osta basandosi su una autocertificazione e senza consultare il Comune. Ci avevano garantito che altri profughi non sarebbero arrivati nel capoluogo da settimane assistiamo al contrario».

Per la proprietaria dell’immobile, una donna bresciana che vive in Piemonte e ha affittato la palazzina alla cooperativa Ekopra è ora prevista una sanzione. «Così verrà sanato l’abuso - spiega Del Bono - Questo però non permetterà all’edificio di trasformarsi in un centro di accoglienza». La Prefettura sarebbe pronta ad alleggerire la situazione nella palazzina. Una retromarcia dopo che solo lo scorso 18 agosto aveva firmato le due convenzioni, una per 20 e l’altra per 24 posti, con Ekopra che aveva partecipato al bando ottenendo l’appalto per l’accoglienza di 44 richiedenti asilo fino alla fine dell’anno per circa 250mila euro. «Abbiamo fatto tutta nella norma - spiega Magda Nassa, il presidente della cooperativa Ekopra - Se ci sono problemi di sovraffollamento come dicono il Comune e l’azienda sanitaria al termine dei loro controlli cercheremo altre strutture in grado di ospitare queste persone».

Complessivamente nel Bresciano i richiedenti protezione internazionale sono 2.276, sette sono arrivati nelle scorse ore e altrettante arriveranno oggi da Catania. Per il Viminale la quota destinata alla provincia è di 2.769 migranti. Da qui la necessità di aprire a breve un nuovo bando per trovare nuovi posti. «Brescia, Montichiari e la Valle Camonica saranno escluse da questa ulteriore ricerca», garantiscono dalla Prefettura. In attesa del nuovo bando sembrano pronti a partire i lavori nella ex caserma Serini di Montichiari per realizzare un grande centro di raccolta. «Abbandonata l’idea delle tende si utilizzeranno prefabbricati - spiegano dalla Prefettura - Entro la fine dell’anno sarà tutto pronto».