Meningite, bambina di 5 anni muore al Civile di Brescia

La piccola, residente con la famiglia ad Inzino, era ricoverata da alcuni giorni

Spedali Civili di Brescia (foto Alive)

Spedali Civili di Brescia (foto Alive)

Brescia, 12 gennaio 2017 - Un caso di meningite in Lombardia. Una bambina bresciana di 5 anni é morta mercoledì sera agli Spedali civili di Brescia per meningite da pneumococco. La bimba, residente con la famiglia ad Inzino, in Valtrompia, era ricoverata da alcuni giorni in ospedale. Non sarebbe stata predisposta alcuna profilassi per le persone entrate in contatto con la piccola. Questo perché la meningite da pneumococco non è "diffusiva" e si tratta di un ceppo diverso da quella provocata dal meningococco, di cui si parla ultimamente negli episodi di cronaca.

L'OSPEDALE - Secondo quanto riferisce una nota degli Spedali Civili, la bambina si è presentata nel Pronto Soccorso nella tarda serata di sabato 7 gennaio, con febbre e vomito e "in assenza di segni di interessamento neurologico". A seguito di un trattamento farmacologico della sintomatologia e miglioramento del quadro clinico, la piccola è stata dimessa dopo circa due ore. Intorno alle 9.30 del giorno seguente, tuttavia, i genitori hanno riaccompagnato la bambina al Pronto soccorso. All’ingresso la piccola si presentava in gravi condizioni cliniche, tali da richiedere l’intervento del Rianimatore e il ricovero in ambito intensivo. "E’ stata tempestivamente formulata diagnosi di meningoencefalite da Pneumococco" e nonostante la piccola sia stata immediatamente sottoposta al necessario trattamento clinico farmacologico dopo alcuni giorni è subentrato il decesso, avvenuto la sera di mercoledì 11. "Contestualmente alla diagnosi microbiologica, come da procedura, è stata immediatamente avvisata L’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia (ATS) per le valutazioni di competenza - spiega l'ospedale -. E’ molto importante precisare che le Meningoencefaliti e le Sepsi da Pneumococco si presentano in forma sporadica e non sono diffusive; in tali situazioni non è pertanto indicata alcuna profilassi antibiotica per coloro che hanno avuto contatti con il malato poiché non si verificano focolai epidemici. Il caso in questione non è pertanto da confondere con le forme di meningoencefalite da Meningococco delle quali si sta occupando la cronaca in questi giorni ed alle quali si riferisce l’attività vaccinale di recente attivazione".

L'ASSESSORE - In seguito a quanto avvenuto, l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera ha fatto sapere che la Regione Lombardia avvierà una "commissione d'inchiesta". "Noi attiveremo commissione d'inchiesta: entro oggi diamo mandato all'Ats di verificare se l'azienda ha compiuto tutto cio' che poteva compiere per una diagnosi immediata e precoce della malattia", ha affermato Gallera, contattato al telefono. "Dai primi approfondimenti fatti dall'azienda, sembra che la bimba sia stata portata al pronto soccorso un pomeriggio di venerdì o sabato con sintomi che sono stati ritenuti influenza e che dopo 12-14 ore quando e' ritornata fosse gia' in una situazione ormai compromessa: da subito si è agito per affrontarla come una meningite da pneumococco ma non c'e' stato nulla da fare, e' stata curata con esito purtroppo non positivo", ha aggiunto. La bimba, di origini pachistane, non sarebbe stata vaccinata contro la meningite da pneumococco, forma comunque non contagiosa. "Ricordiamo che dal 2012 c'è la vaccinazione anti-pneumococcica che e' facoltativa, ma in Lombardia viene offerta a tutti i bambini, molti sono vaccinati mentre questa bambina non lo era", ha sostenuto Gallera.