Brescia, fermato dalla Polstrada: "Azienda fallita, porto droga per pagare debiti"

Scoperto dalla polizia stradale durante un controllo sull'autostrada

Una pattuglia della polizia stradale

Una pattuglia della polizia stradale

Brescia, 25 aprile 2017 - Poco più di sei ore di viaggio, quasi 640 chilometri di distanza. Tanto divide Brescia con Latina. Un viaggio normale, specie in questi giorni di ponte, magari per andare a trovare parenti lontani. Solo che quell’uomo al volante della sua Opel Corsa non aveva con sé regali per i nipoti o qualche prelibatezza dalla terra bresciana, ma sei etti di cocaina racchiusa nel cellophane sigillato con del nastro adesivo da pacchi. Cinquantamila euro il valore sul mercato. Quella che racconterà a chi lo ha arrestato è una storia diversa dalle altre; una storia che, comunque, dovrà essere verificata appieno.

È sabato pomeriggio scorso quando all’uomo, originario dell’Albania e residente nel Bresciano, viene intimato l’alt da una pattuglia della polizia Stradale della sottosezione di Battifolle (Arezzo) nel tratto di competenza dell’autostrada del Sole. «Un controllo “a reticolo” – spiegano dal compartimento – ideato dalla Polstrada in Toscana per intercettare sia gli automobilisti indisciplinati, sia i delinquenti». Viene scortato fin dentro l’area di servizio “Romita Est”: la scoperta dell’involucro è quasi immediata. L’uomo non ha opposto alcuna resistenza all’arresto. Anzi, ha voluto subito parlare: «La mia piccola azienda edile è fallita – ha raccontato agli agenti – E io sono sommerso dai debiti. Così mi sono prestato a questo tipo di trasporto. Sapete quanto mi hanno dato per questo viaggio? Trecento euro».

Capire se questa versione sia vera o meno ora è compito degli investigatori che già si sono mossi in cerca e di riscontri alla versione e della filiera di quello stupefacente. Intanto l’uomo è finito in cella e la sua auto posta sotto sequestro.