Breno, uccise cane: riavuta la malga

Breno, il Partito protezione animali attacca il sindaco di FEDERICA PACELLA

Il cane pastore mentre viene preso a bastonate dal titolare della malga. Morirà per quelle percosse

Il cane pastore mentre viene preso a bastonate dal titolare della malga. Morirà per quelle percosse

Breno, 23 marzo 2016 - Uccisero il cane a bastonate, ma continueranno a gestire la malga «Bazena». Il Partito protezione animali insorge contro la decisione del Comune di Breno di assegnare per 6 anni la malga in questione nuovamente all’azienda Agricola di proprietà della famiglia Romelli, balzata agli onori della cronaca per l’uccisione del cane Moro. «In tempi record - ricordano gli animalisti - il sindaco Sandro Farisoglio annunciava provvedimenti esemplari nei confronti dei Romelli, dalla revoca della concessione in essere alla chiusura di tutti i rapporti, promesse di fatto mai realizzate. Oggi l’ennesima sorpresa dell’Amministrazione: alla famiglia Romelli è stata riaffidata la gestione della malga di proprietà comunale».

La vicenda risale al luglio 2014, quando un escursionista riprese la scena del massacro di un cane, un meticcio di 18 mesi, preso a bastonate e finito poi con una pietra. Furono denunciati i proprietari, entrambi pastori del comune camuno, Giacomo Romelli, 50 anni, ed il figlio Domenico, 18 anni. Alla scena aveva assistito anche il figlio più adolescente.

Per i due, a gennaio 2015, scattò un decreto di citazione diretta a giudizio, con l’accusa di uccisione di animale in concorso, ma non è ancora stata fissata la prima udienza. Nelle settimane successive all’accaduto si susseguirono una serie di manifestazioni degli animalisti. Anche la decisione di non togliere la malga alla famiglia aveva suscitato perplessità, anche se il Comune, che si era avvalso di un legale per valutare la questione, non aveva potuto fare altrimenti.

Ora il Partito protezione animali (che si costituirà parte offesa nella prima udienza) fa sapere che nei prossimi mesi saranno organizzate nuove azioni di protesta. «Assegnare la gestione della malga alla famiglia Romelli – conclude il presidente Fabrizio Catelli - è un atto che lascia senza parole. Indipendentemente dall’iter giudiziario in corso il Comune avrebbe potuto considerare i requisiti morali dei partecipanti al bando. Breno ospiterà presto gruppi animalisti che ricorderanno a tutti quanto accaduto in passato».