Volontarie rapite in Siria: "Non c'è alcuna richiesta di riscatto per Greta e Vanessa"

Il papà di Vanessa: "Mia figli portava solo aiuti umanitari" di Rocco Sarubbi

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (Ansa)

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (Ansa)

Verdello (Bergamo), 29 agosto 2014 - Quando ieri mattina ha letto il titolo riportato da un giornale locale, è rimasto senza parole. «Vanessa e Greta, un milione di euro per la loro liberazione». Un vero e proprio riscatto per rilasciare le due cooperanti, sequestrate e poi utilizzate come merce di scambio. Ma su questa indiscrezione, gli 007 che sono al lavoro, restano molto cauti. Così anche il papà di Vanessa, che dice: «Del riscatto ho appreso solo stamattina (ieri mattina, ndr) leggendo i giornali, perchè non ne sapevo nulla. Ho sentito la Farnesina e i funzionari e mi hanno confermato che al momento non ci sono novità, per cui non capisco proprio come possa essere uscita quella notizia». Poi, dopo un attimo di esitazione, col cuore di papà in mano riprende a parlare: «Io adesso chiedo a tutti di abbassare i toni, di spegnere per un po’ i riflettori su mia figlia e sulla sua amica. Ci sarà tempo e modo per parlare, per raccontare come sono andate le cose, ma al momento opportuno. Ma ora per il bene delle ragazze è meglio lasciare lavorare la Farnesina con discrezione».

Le indiscrezioni non riescono a scalfire il suo ottimismo, anche se più passano i giorni, siamo arrivati a quasi un mese dalla notizia del rapimento, più aumenta l’ansia e la preoccupazione. «Io non capisco come si possa giudicare negativamente chi porta aiuto e conforto a dei bambini — continua il papà di Vanessa, riferendosi a quanto dichiarato a un quotidiano nazionale dall’imam dell’Isis Bilal Bosnic —. Che azione di disturbo possono fare due ragazze che hanno come unico scopo quello di assistere chi ha bisogno? Ripeto: in questo momento è meglio evitare polemiche. Tra non molto sarà già un mese che non vedo mia figlia, ma a me sembra che sia trascorso un anno, perchè a mano a mano che passano i giorni questo peso si fa sempre più insopportabile e pesante come un macigno». 

di Rocco Sarubbi