L’orgoglio terrone ora sfida Pontida: "Andiamo avanti"

Paese chiuso, ma il concerto si farà

Il pratone di Pontida

Il pratone di Pontida

Pontida (Bergamo), 20 aprile 2017 - Si infiamma la polemica tra il Comune di Pontida e i centri sociali napoletani che hanno organizzato per sabato il concertone antirazzista, la manifestazione dell’orgoglio meridionale, dove sono attese personalità come lo scrittore Maurizio De Giovanni - «È una vergogna, la nostra è un’offerta culturale, un regalo pacifico di un concerto di musicisti di valore internazionale, un ponte in risposta a un muro», ha detto - e i musicisti Eugenio Bennato, Tonino Carotone, Daniele Sepe e i 99 Posse.

Dopo la decisione del sindaco leghista Luigi Carozzi di chiudere, dalle 8 alle 24, bar, negozi, uffici comunali, strade del centro storico e il cimitero «per garantire la sicurezza dei cittadini» e il rifiuto delle Ferrovie dello Stato di concedere agli organizzatori il terreno dove si doveva svolgere il concerto di chiusura della giornata, ieri, a Napoli, hanno fatto sentire la loro voce i rappresentanti dei centri sociali. «Se ci negano il posto - ha annunciato Ranieri Madonna, membro del Laboratorio Occupato Insurgenzia - non fermeranno il festival. Vuol dire che andremo a suonargliele per tutta Pontida oppure faremo un grande pride antirazzista per le strade della città. Porteremo con noi le ruspe e i fusti di rifiuti tossici che dal Nord hanno portato al Sud, restituiremo alla Lega questo favore». Sono attese circa tremila persone. «La risposta di Ferrovie dello Stato - ha sottolineato Madonna - non ci fornisce alcuna motivazione per il rifiuto dell’uso di un prato che ogni anno viene usato dalla Lega come parcheggio». Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha criticato l’ordinanza del collega di Pontida - «Teme che ci sia una invasione di barbari? Non so se ridere o piangere» - ma Carozzi ha evitato ogni polemica: «Sarà difficile muoversi. Per questo chiudo. Il nostro problema è cercare di prevedere qualcosa di cui non sappiamo nulla. In questo modo garantisco la sicurezza dei miei cittadini». I commercianti terranno chiusi i negozi respingendo l’invito alla disobbedienza rivolto loro dagli organizzatori: «Sarà una festa. Vogliamo riabilitare Pontida, dove ogni primavera, arriva gente con le corna in testa che sputa odio sui meridionali e sui migranti».