Fiera delle capre di Ardesio, Lav denuncia: "Animali in premio alla lotteria"

Gli animalisti vedono in questo tipo di eventi una sorta di iniziazione dei bambini al concetto di “animale oggetto da sfruttare” e non soggetto con dignità e diritti

Fiera delle capre di Ardesio

Fiera delle capre di Ardesio

Bergamo, 12 febbraio 2016 - Animalisti in azione contro la Fiera delle capre e deglia sinelli di Ardesio, nella Bergamasca. Domenica 7 febbraio si è tenuta la celebre sagra, occasione per gli allevatori di esibire gli animali da reddito in una fiera zootecnica sempre più osteggiata dagli animalisti che  vedono in questo tipo di eventi una sorta di iniziazione dei bambini al concetto di “animale oggetto da  sfruttare” e non soggetto con dignità e diritti. 

Quest’anno, in seguito ad alcune segnalazioni secondo le quali la lotteria organizzata nell’ambito della fiera  prevedeva animali vivi in premio, gli attivisti Lav si sono recati alla fiera in incognito e hanno aderito  all’iniziativa, acquistando un biglietto. Hanno così potuto raccogliere testimonianza della veridicità di quanto si temeva: gli addetti alla vendita dei biglietti confermavano che, su richiesta, il vincitore avrebbe  potuto ricevere una mucca, una capra, un asino, anatre o conigli vivi, a seconda del premio vinto.  “Che questo genere di iniziative siano un ricettacolo di maltrattamenti lo sapevamo; basti pensare ai mezzi  di trasporto non sempre idonei, alle modalità violente con cui gli animali vengono caricati e scaricati, alle  cortissime corde con cui normalmente sono legate le capre e ai facili grovigli che si creano all’avvicinarsi dei  curiosi, alla sistematica carenza d’acqua – ha commentato Donato Ceci, per Lav Bergamo – ma che ancora in  provincia di Bergamo si cedessero animali in premio alla luce del sole, in spregio alla vigente Legge  Regionale 33/2009 è stata una sorpresa.”

Il volantino pubblicitario della lotteria sul quale erano elencati tra gli altri premi gli animali in palio,  presentava una cautelativa dicitura “buono valore” che intendeva far pensare ad una vincita in denaro o in  prodotti di valore commerciale pari a quello dei rispettivi “animali vinti”, come confermava al telefono  Pro-loco, ente organizzatore. “La cosa più sorprendente è stata la reazione dei  carabinieri presenti in fiera che alla nostra contestazione hanno risposto di non essere competenti e hanno tergiversato con luoghi comuni quale gli allevatori amano le  capre più delle loro mogli, benché non gli fosse stato chiesto alcun parere sull’affezione degli allevatori nei  confronti degli animai, né si stesse contestando maltrattamento alcuno  -  ha continuato Claudia, attivista Lav-  motivo per cui ci siamo andati dai Carabinieri di Ardesio, per sporgere formale denuncia  alla presenza del Maresciallo De Gregorio. ma anche quest'ultimo non ha raccolto le prove fornite"

“Presenteremo un esposto dettagliato e completo di prove ai Carabinieri di Ardesio affinché stabiliscano se  nelle condotte evidenziate possano essere ritenuti integrati reati o comunque violazioni di legge e quindi  procedano all’individuazione dei soggetti responsabili, sanzionandoli a norma di legge.  Chiederemo altresì spiegazioni per l’atteggiamento tenuto nei confronti degli attivisti che a più riprese  hanno chiesto l’intervento degli agenti , – ha concluso la Lav – perché quei pochi diritti acquisiti dagli animali,  tra cui quello di non finire in mani di soggetti non idonei a mantenerli, a nutrirli e in generale, a trattarli in  modo adeguato senza incorrere nei reati di maltrattamento e violazioni amministrative, siano  definitivamente rispettati anche ad Ardesio. Tutti gli addetti ai lavori devono svolgere il proprio dovere fino in fondo, e il dovere è scritto sulle leggi, che  si tratti di articoli per umani o per non umani e non ha connotazioni di soggettività”.