Donne vittime di abusi: Assolombarda in campo con 5 progetti

Gabriella Magnoni Dompé: "Ripartire dalla formazione è il modo migliore per riprendere in mano il proprio futuro"

Gabriella Magnoni Dompè

Gabriella Magnoni Dompè

Milano, 26 novembre 2020 – Per il secondo anno consecutivo, in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che si è svolta ieri, l’advisory board per la Responsabilità sociale delle imprese di Assolombarda ha sposato la causa di Wall of Dolls Onlus, in prima linea nella difesa alle donne vittime di violenza, con un progetto dedicato a loro “Ripartire dalla formazione per garantire un futuro”. L’advisory board per la Responsabilità sociale delle imprese di Assolombarda, presieduto dall’imprenditrice Gabriella Magnoni Dompé, ha da sempre tra i suoi pilastri di intervento le donne. Dalla sua fondazione nel 2018, l’azione del Board è infatti volta a promuovere progetti concreti a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione. Da qui, la scelta di individuare alcune storie di donne al termine del loro percorso di accoglienza e accompagnamento al di fuori della violenza, per sostenere la loro formazione professionale e favorire il loro inserimento o re-inserimento nel mercato del lavoro.

Parallelamente, Wall of Dolls Onlus – nata nel 2014 su iniziativa di Jo Squillo e oggi presieduta dalla giornalista Francesca Carollo – si impegna a sostenere queste e altre progettualità sul territorio lombardo per aiutare le donne vittime di violenza a riappropriarsi della propria vita e riprogettare il loro futuro. “Oggi più che mai è importante dare un messaggio di speranza e un contributo concreto alle tante donne che purtroppo sono vittime di violenza. Un lavoro di squadra per promuovere una cultura diffusa, libera da ogni forma di violenza - ha dichiarato Gabriella Magnoni  Dompé, Presidente dell’Advisory Board per la Responsabilità sociale delle imprese di Assolombarda -. Le donne giocano un ruolo fondamentale sia per la sostenibilità della nostra società e sia per quella della nostra economia, contribuendo alla competitività del nostro tessuto imprenditoriale. Donne coraggiose e dal grande cuore, che abbiamo il dovere di difendere e sostenere, specialmente quando la violenza interrompe il loro cammino. Per questo, abbiamo deciso di sostenere cinque progetti di formazione e di ricollocamento sul mercato del lavoro per altrettante vittime di abusi, nella convinzione che ripartire dalla formazione sia il modo migliore per riprendere in mano il proprio futuro”.