Voto di scambio e sindaco indagato Le associazioni all’attacco: "Inchiesta da non sottovalutare"

La maggioranza fa quadrato ma l’opposizione attende comunicazioni da Gesualdi

In paese i fernesi preferiscono il silenzio, qualche cittadino si sbilancia, " aspettiamo, vediamo gli sviluppi dell’attività dei magistrati", il fatto che il sindaco Filippo Gesualdi (nella foto), esponente di Fratelli d’Italia da cui si è autosospeso, sia indagato per presunto voto di scambio politico mafioso ha scosso la comunità. Nell’inchiesta della Dda di Milano tornano gli interessi delle famiglie legate alla ‘ndrangheta che avevano allungato i loro artigli malavitosi nell’area intorno a Malpensa, puntando sull’attività, redditizia, dei parcheggi, come aveva svelato l’operazione "Krimisa" due anni fa smantellando la locale radicata tra Lonate Pozzolo, Ferno e Legnano, con numerosi arresti e il coinvolgimento di politici del territorio. Gesualdi ha rotto il silenzio dichiarandosi estraneo ai fatti che gli sono contestati e sottolineando la fiducia massima nella magistratura. Martedì 30 al consiglio comunale sono attese dall’opposizione comunicazioni del sindaco a riguardo, mentre la maggioranza che lo sostiene conferma la fiducia nel suo operato. A farsi sentire invece sono alcune associazioni del territorio, Alleanza Cooperativa San Martino, Periferia sociale, Associazione Laura Prati, Cgil Varese, Gli Onesti sono di più, Unione cooperativa di consumo ,Consulta per la legalità Lonate Pozzolo, il messaggio è chiaro "la ’ndrangheta va tenuta lontana". Scrivono: "Crediamo che l’inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Ferno Gesualdi, al di là degli esiti giudiziari che avrà, non possa essere sottovalutata, per la gravità dei fatti contestati". Rosella Formenti