Diecimila abbattimenti: colpa del vento a 110 chilometri all’ora

Il Campo dei Fiori, teatro di eventi calamitosi legati al cambiamento climatico, è diventato un caso studio. Dopo incendi, alluvioni e tempeste, si è avviato un percorso di ripristino e recupero della biodiversità.

Gli episodi calamitosi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno fatto del Campo dei Fiori un caso da manuale, studiato e preso a modello dagli esperti come esempio degli effetti del cambiamento climatico. Il primo evento è datato 2017, con un incendio dall’origine dolosa, ma verificatosi in un periodo anomalo come novembre. Quindi altri eventi molto intensi, tra cui le alluvioni dell’estate 2020 con forti precipitazioni concentrate in pochissime ore. Sempre nel 2020, in autunno, la tempesta Alex, quando il vento si scatenò con talmente tanta forza (oltre i 110 km orari) da abbattere circa 10mila alberi.

Da allora è iniziato un percorso di ripristino da parte dell’ente parco, che punta al recupero degli ecosistemi e della biodiversità. Interventi a cui si sono affiancate diverse altre iniziative da parte di istituzioni, privati e associazioni, fino all’attività in corso in queste settimane. Il legname degli alberi abbattuti intanto ha trovato una seconda vita, trasformandosi in elementi di arredo come fioriere, panchine e portabici. L.C.