Tradate, sciopero degli studenti del Montale: "No ai controlli di chi va in bagno"

In centinaia fuori dalle aule contro la decisione della preside che impone l’elenco dei nomi all’ingresso dei servizi igienici

Gli studenti protestano contro il regolamento della scuola (foto archivio)

Gli studenti protestano contro il regolamento della scuola (foto archivio)

Tradate (Varese) -  Proteste fuori dall’istituto "Eugenio Montale" di Tradate con gli studenti che sono scesi in piazza per manifestare contro gli ultimi provvedimenti adottati dalla presidenza. Uno dei motivi scatenanti dello sciopero è stata senza dubbio la circolare di questa settimana imposta dal dirigente scolastico, Giovanna Bernasconi, ai collaboratori scolastici di far compilare ai ragazzi con nome, cognome e classe una lista posta all’entrata dei servizi igienici che devono rimanere presidiati dagli stessi collaboratori. Una sorta di controllo "poliziesco" alla quale si unisce l’auspicio che "i collaboratori scolastici gradualmente sappiano identificare gli alunni presenti sul proprio piano di servizio, al fine di controllare la veridicità di nomi cognomi e classi apposti". Un clima di caccia alle streghe che non è piaciuto per niente agli studenti che hanno organizzato in poco tempo uno sciopero al quale hanno aderito in centinaia, restando fuori dalle aule per tutta la mattina.

La decisione dei controlli a tappeto per recarsi ai servizi igienici è legata a quanto avvenuto alla fine dell’ultimo giorno di scuola del precedente anno quando i vigili del fuoco erano dovuti intervenire per domare un incendio appiccato dagli stessi studenti che avevano dato fuoco a dei rotoli di carta igienica in un bagno al secondo piano dell’istituto di Tradate. ll fuoco aveva fuso le tapparelle e annerito i muri provocando danni per migliaia di euro che sarebbero stati anche peggiori senza l’intervento provvidenziale dei vigili del fuoco. Sul posto la presidenza aveva chiamato anche i carabinieri per cercare di risalire ai responsabili. Adesso quindi le regole per recarsi in bagno sono state sempre più stringenti fino alla richiesta dell’identità di chi si reca in bagno, anche se la presidenza dell’istituto in una nota ha smentito la richiesta del documento: "Le misure organizzative sulla vigilanza scolastica emanate dalla dirigente non prevedono in nessun caso il riconoscimento degli alunni tramite documenti di identità".

Rimane però la procedura alla quale sono adesso tenuti i bidelli, ovvero controllare chi va ai servizi igienici e anche la "veridicità di nomi, cognomi e classi apposti, evitando che vengano apposti falsi nominativi sulle "apposite liste di ingresso ai bagni". Rimangono poi divieti particolari come quello che non consente ai ragazzi di uscire dalla classe anche durante l’intervallo, se non uno per classe e solo per andare al bagno. Il tutto previa registrazione e con tanto di riconoscimento.