Saronno, Rianimazione sotto organico: ora l’Asst recluta anestesisti

Dopo le polemiche per gli organici ridotti all’osso l’azienda ospedaliera ha attivato la procedura in cerca di medici dalla libera professione

Rianimazione

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Saronno, 10 gennaio 2021 -  Due provvedimenti che, se pur non risolvono il problema della carenza di personale della terapia intensiva-Rianimazione dell’ospedale di Saronno, dovrebbero almeno dare un supporto ai medici. La notizia è arrivata venerdì pomeriggio nel presidio di piazzale Borella, con un’informativa aziendale firmata dal direttore delle risorse umane Paola Bianco. L’Asst Valle Olona, azienda ospedaliera a cui fa riferimento l’ospedale di Saronno, ha attivato "una procedura a evidenza pubblica finalizzata all’acquisizione di ore di personale specialista in anestesia/rianimazione dall’esterno". Non solo. La nota continua precisando che "in relazione alle note criticità in materia di carenza di medici, si comunica che anche per il 2021 è in corso di attivazione l’area a pagamento".

In sostanza l’Asst ha stanziato le risorse per avere ore aggiuntive su base volontaria dal personale interno all’azienda e aperto la procedura per reclutare personale dalla libera professione. Si tratta di un intervento che si potrebbe definire tampone per dare respiro al reparto saronnese, che al momento conta solo 6 anestesisti a fronte dei 9 che sarebbe necessari come minimo per il funzionamento dell’attività. Numeri molto lontani da quelli considerati congrui, come dimostra il paragone con gli altri presidi dell’Asst Valle Olona: il numero di anestesisti è di 20 più il primario a Gallarate e 19 più il primario a Busto Arsizio. Proprio questo è uno dei temi che torna nella nuova presa di posizione del Comitato per la salvaguardia dell’ospedale, che nelle ultime ore ha attaccato le scelte della dirigenza: "A preoccuparci non è la definizione, leggi “ospedale di primo livello” che si vuole mantenere per Saronno, ma l’attività che in esso viene svolta che è ormai ridotta ai minimi termini. Agli utenti serve capire perché ad esempio ci sono due Rianimazioni, due Pediatrie, due reparti di Ostetricia e Ginecologia, due di Oculistica a Busto e Gallarate, distanti tra loro solo 5 chilometri, con organici completi e sufficienti, e niente a Saronno perché non si troverebbe il personale".

Da qui una richiesta specifica che fa riferimento alla grande mobilitazione che c’è stata in città nella ultime ore, proprio partendo dalla delegazione di operatori sanitari andata dal sindaco Augusto Airoldi: "Queste persone chiedono fatti concreti e immediati, cioè la soluzione dei problemi e un programma di sviluppo credibile, definito nei tempi e nei modi, con adeguate risorse e chiarezza di responsabilità. E questo deve essere fatto adesso e non con un dilatorio “sì, ci penseremo. Ma dopo l’emergenza Covid”".