Saltrio, trovati resti ossei: potrebbero appartenere a un dinosauro

Sarebbe il terzo caso nel Varesotto dopo quelli del 1993 e del 1996. Affidate alla Soprintendenza, c'è attesa per le analisi sui reperti

Un modello a grandezza naturale del Besanosauro

Un modello a grandezza naturale del Besanosauro

Saltrio (Varese), 9 marzo 2016 - Nel 1996 vi furono ritrovate le ossa poi attribuite a quelle di un dinosauro, ribattezzato Saltriosauro. A 20 anni di distanza, una nuova scoperta riporta alla ribalta la cava Salnova del Monte Oro, rilievo situato all’interno del sito Unesco del Monte San Giorgio. I resti ossei individuati da Stefano Nadile, 26enne studente di Geologia residente a Viggiù, appartengono a un vertebrato e sono stati subito sottoposti alle "cure" del caso: presto per dire se si tratta di un dinosauro, ma il pensiero - insieme anche a un po’ di suggestione - corre spedito in quella direzione. La risposta, ad ogni modo, arriverà soltanto al termine degli studi coordinati dalla Soprintendenza per i beni archeologici.

Le ossa scoperte a Saltrio sono affiorate da un grande accumulo di roccia pesante circa 28 quintali. Nella cava Salnova (di proprietà di un privato) vengono infatti utilizzate mine che servono per estrarre del pietrisco utilizzato poi come fondo autostradale. Il masso di quasi tre tonnellate si è dunque salvato dai lavori di cava e ha permesso il ritrovamento dei resti ossei. "È quindi probabile - sottolinea Gianluca Danini, curatore del Museo insubrico di storia naturale di Clivio dove il macigno è stato trasportato - che in quella roccia si nascondano tanti altri reperti".

Trattandosi di un bene dello Stato, le ossa sono state prese in carico dalla Soprintendenza per i beni archeologici, che ha scelto la struttura varesina come sede nella quale conservare il masso in questa prima fase di lavori. "Stiamo organizzando l’operazione di pulitura della roccia - spiega Danini -, dopodiché si procederà alla ricostruzione e allo studio del materiale. Immagino si inizierà non prima di due mesi: i tempi di attesa sono fisiologici, ma una volta partiti ritengo che gli interventi viaggeranno piuttosto spediti. Di solito, anche per contenere i costi, ci affidiamo a professori e studenti universitari in odore di tesi, quindi presumo verranno coinvolte la Statale di Milano o l’Insubria: lo deciderà la Soprintendenza a tempo debito. Ad ogni modo, per il momento si può solamente dire che i resti appartengono a un vertebrato: se poi si tratta di un dinosauro o di un grosso pesce, saranno le analisi degli esperti a stabilirlo. Mi auguro comunque che i fossili restino qui a Clivio anche una volta terminate le operazioni".

Sarebbe questa la giusta ricompensa nei confronti di un territorio che nel corso degli anni ha dato un grande contributo in campo archeologico. Oltre infatti al Saltriosauro, dinosauro carnivoro in merito al quale non è ancora stato stabilito se si tratti di una specie già conosciuta o del tutto nuova, nel 1993 a Besano furono ritrovati fossili riconducibili a un rettile estinto appartenente alla famiglia degli ittiosauri. Il Monte San Giorgio, patrimonio dell’umanità Unesco, si conferma dunque un vero e proprio "Jurassic Park".