Il carro del guerriero di Golasecca torna in vita dopo più di duemila anni

Risale all’età del ferro ed è stato scoperto nel 1928. Sarà restaurato e verrà realizzato un modello 3D grazie al progetto Back on Track

Reperti del carro a due ruote esposti a Villa Mirabello e la professoressa Laura Rampazzi

Reperti del carro a due ruote esposti a Villa Mirabello e la professoressa Laura Rampazzi

Varese, 14 marzo 2024 – Apparteneva con tutta probabilità a un capo guerriero vissuto durante l’età del Ferro, ovvero tra il VII e il VI secolo a.C. Ora il carro a due ruote che fa parte dell’eccezionale corredo della Seconda Tomba di Guerriero di Sesto Calende, uno dei contesti tombali più iconici scoperto nel 1928, sarà restaurato. 

Tutto questo grazie al progetto interdisciplinare Back on Track, che coinvolge l’Università degli studi dell’Insubria e il Comune di Varese, con il Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello, e vede la collaborazione del Ministero della Cultura.

L’obiettivo è quello di realizzare il restauro di alcuni pezzi per proporre una nuova ricostruzione tridimensionale dell’antico manufatto in bronzo.

Il progetto

Il progetto Back on Track, finanziato da Fondazione Comunitaria del Varesotto all’interno del bando Tesori Nascosti 2023 e supportato da una donazione da parte di Lati Industria Termoplastici Spa, vuole mettere concretamente e figurativamente il carro sulla scena, con un processo che “riporterà in pista” lo straordinario reperto.

Il reperto

Il carro, uno degli elementi del corredo funebre che connota il defunto come un capo guerriero, era di bronzo e ferro con ruote di circa 50/60 centimetri, probabilmente rifinite in legno, ed era utilizzabile da due persone posizionate una dietro l’altra. Tra centinaia di reperti disponibili del carro, ne sono stati selezionati cinquanta per lo studio e il restauro: ma rimarranno pezzi isolati, classificati ed esposti singolarmente al termine del lavoro.

Ricostruzione virtuale

La ricostruzione del carro sarà virtuale, attraverso un modello 3D che servirà al visitatore per immergersi nel passato e vedere in movimento un mezzo usato nell’età del Ferro; il corredo della tomba permette infatti di datarla tra la fine del VII e l’inizio del VI secolo a.C. Il progetto è entrato nelle sue fasi operative e sono attualmente in corso il restauro e le analisi delle leghe metalliche.

Al pubblico

La nuova ricostruzione tridimensionale del carro a due ruote sarà fruibile nella mostra prevista nel 2024 al Castello di Masnago e verrà poi esposta permanentemente nella sala del museo dedicata alla Seconda Tomba di Guerriero. Sarà realizzato anche un filmato, a cura di una casa di produzione specializzata in archeologia, per raccontare il progetto e tutte le fasi del restauro.

L’èquipe

Il gruppo di ricerca interdisciplinare è formato dall’Università degli Studi dell’Insubria e dal Comune di Varese con il Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello, con la collaborazione del Ministero della Cultura, rappresentato dalla Soprintendenza competente. Responsabili scientifici sono i professori Insubria Laura Rampazzi (Disuit, Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio), e Damiano Monticelli (Disat, Dipartimento di Scienza e alta tecnologia), che in particolare si occuperà delle analisi di laboratorio sui reperti.

Il coordinamento delle analisi archeologiche è affidato a Omar Larentis, coordinatore del Centro di ricerca in Osteoarcheologia e paleopatologia dell’Insubria che fa capo al Dbsv, Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita. Il supporto per le esigenze di conservazione e le strategie di esposizione sarà fornito dal Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello, con il contributo della curatrice dottoressa Barbara Cermesoni e, per conto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, dell’archeologa Daniela Locatelli e della restauratrice Annalisa Gasparetto. Fotografie allegate: