Besnate, frode sui carburanti ed evasione dell’Iva: sequestrati 1,5 milioni di euro

La Guardia di finanza ha scoperto un articolato meccanismo di frode, attuato mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti

L'operazione della guardia di finanza (foto di repertorio)

L'operazione della guardia di finanza (foto di repertorio)

La guardia di finanza ha sequestrato 1,5 milioni di euro a una società di commercializzazione di carburanti di Besnate, in provincia di Varese, per aver emesso fatture inesistenti e aver evaso l’Imposta sul valore aggiunto (Iva). Il giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio ha disposto il sequestro.

L’indagine della Guardia di finanza ha portato all'individuazione di un articolato meccanismo di frode, attuato mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 6,7 milioni di euro, realizzato, anche con il coinvolgimento di società ‘cartiere’, con il fine di evadere l’Iva e, dunque, con la prospettiva di applicare prezzi più bassi sul mercato, danneggiando gli imprenditori onesti.

Sarebbe pari a circa 2,7 milioni l’Iva complessivamente evasa, ricorrendo a centinaia di fatture false negli anni dal 2017 al 2020, dal legale rappresentante della società, presunto responsabile del delitto di dichiarazione fraudolenta.

Il Giudice ha emesso il provvedimento cautelare con il quale ha disposto il sequestro preventivo diretto e per equivalente di una somma pari all’Iva evasa, da eseguirsi nei confronti della società e, dal momento che la stessa si è rivelata incapiente, nei confronti del suo amministratore, un ottuagenario gallaratese. Cosicché, dopo un primo sequestro di poco più di 1,2 milioni di euro depositati sui conti societari, operato alla fine dell’estate scorsa, è stato eseguito un secondo sequestro che ha riguardato ulteriore denaro presente nelle casse della società nonché la quota di proprietà di due immobili, di un’autovettura e di un motociclo intestati al suo legale rappresentate, per un valore complessivo di oltre 500 mila euro.