Albizzate, il crollo e la mamma ferma il figlio: "Stai lì, non voglio che muoia anche tu"

Le ultime parole della donna uccisa dal cornicione con i due bambini. La comunità marocchina stretta attorno alla famiglia. Inchiesta, la Procura dispone una perizia

Gli istanti dei primi soccorsi

Gli istanti dei primi soccorsi

Albizzate (Varese), 26 giugno 2020 - «Stai lì, così non muori anche tu". Sarebbero state queste le ultime parole di Faouza Taoufiq, 38 anni, di origini marocchine, uccisa l’altro ieri pomeriggio ad Albizzate dal cedimento di un cornicione di cemento armato insieme ai suoi due figli di 5 anni e 15 mesi, anche loro volati via tra polvere e calcinacci. Faouza parlava al maggiore dei suoi tre bambini che, solo per un caso, in sella alla sua bicicletta si era spostato per salutare un amichetto dall’altra parte della strada. A raccontare dell’ultimo soffio di vita che la donna avrebbe usato per tenerlo al sicuro, è stato lo stesso piccolo di nove anni, che l’altro ieri sera al padre a alle tante persone accorse al suo capezzale non ha fatto che ripetere questo racconto. Sotto choc per l’accaduto anche Noureddine Hannach, rimasto vedovo e privato di due dei suoi bimbi, che davanti alle telecamere ha detto di "non sapere come fare a dire a mio figlio che la mamma non esiste più, lui ancora adesso non sa che lei e i fratellini sono morti, continua a chiedere quando uscirà sua madre".

Il superstite , che da ieri è stato affidato alle cure di amici di famiglia proprio perché stia tranquillo, avrebbe raccontato quei terribili attimi sia a Noureddine che al presidente del Centro Islamico di Varese, Mohamed Saih, che mercoledì sera era con loro. "Continuava a ripetere che mentre le macerie crollavano la mamma gli ha gridato di non muoversi, così non sarebbe morto anche lui, è stato straziante – ha spiegato –, sono accorso sul posto insieme a tanti altri appartenenti alla comunità marocchina di Varese, per dare sostegno al papà e al bimbo e sono rimasto con loro fino a tarda sera". Ora tutti attendono "le risposte del magistrato", ha proseguito il presidente del centro islamico varesino "purtroppo pensiamo anche al destino, nessuno poteva aspettarsi una tragedia così, come comunità restiamo vicini alla famiglia, soprattutto al piccolo che ha visto tutto".

E proprio sulle cause del crollo si stanno focalizzando le indagini dei carabinieri, coordinati dal pm di Busto Arsizio Nadia Calcaterra che, ieri mattina, ha effettuato un sopralluogo nell’area. Alla luce di quanto accaduto, per risalire alle cause del crollo che, fino ad oggi, pare dovuto ad un cedimento strutturale, il magistrato ha disposto una perizia. Non solo, oltre che scavare nei progetti e nei lavori che, a inizio anni ‘90, hanno trasformato la ex azienda tessile in polo commerciale, gli inquirenti valuteranno anche se vi siano stati o meno i doverosi lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, in tutti questi anni. A partire dalle prossime ore verranno sentiti sia i progettisti, qualora ancora in attività, gli esecutori materiali e ovviamente il proprietario della struttura. Il fascicolo per omicidio e disastro colposo, al momento, resta a carico di ignoti.