San Giuliano, bimbi stranieri in mensa: il caso è sospeso

Tutto congelato in attesa della sentenza del tribunale di Milano sulla querelle di Lodi

La polemica va avanti da settimane

La polemica va avanti da settimane

San Giuliano (Milano), 1 novembre 2018 - Stranieri e mense scolastiche, il dibattito resta caldo. Prosegue nel Sud-est Milanese la querelle sulla prassi adottata dai nove Comuni di Assemi (il distretto sociale di zona) che impone agli extracomunitari di presentare, in aggiunta all’Isee, i certificati relativi a eventuali immobili posseduti o non posseduti nei Paesi d’origine, per poter accedere alle tariffe agevolate. L'altro giorno i sindaci della zona si sono incontrati a San Giuliano, nell’ambito di un’assemblea intercomunale, per decidere se proseguire con questo provvedimento, contestato da più parti, o modificarne i contenuti. Gli amministratori locali hanno deciso di congelare la situazione (a oggi il regolamento, adottato nelle sue linee guida generali, risulta applicato solo da Melegnano e San Giuliano) fino al 6 novembre, quando è attesa una sentenza del tribunale di Milano sul caso di Lodi, dove l’esecutivo del sindaco Sara Casanova ha adottato un provvedimento analogo, e ancor più restrittivo, rispetto a quello del Sud Milano.

Dopo quella data si deciderà se e come rivedere il regolamento, anche in base a eventuali orientamenti che dovessero arrivare dai giudici. Nel frattempo si cercherà anche di capire come altri Comuni lombardi si siano organizzati su questo versante, per fare un confronto fra il Sud Milano e altri contesti geografici che possano eventualmente essere presi ad esempio. Dall’assemblea intercomunale è emersa la volontà di non creare, sul territorio, un altro caso Lodi, dove la prassi adottata dalla giunta Casanova ha portato a escludere alcuni bambini dalle mense scolastiche e spinto gli stranieri a scendere in piazza.

"Vogliamo evitare tensioni sociali", conferma il primo cittadino di San Donato Milanese Andrea Checchi. "Stiamo affrontando la questione con la massima serietà", aggiunge il collega di Carpiano Paolo Branca.