San Donato: "Altro che navette, qui vogliamo il metrò"

Dopo le 12mila firme raccolte da Legambiente il Sud Milano torna a mobilitarsi per prolungare la Gialla da San Donato a Paullo

La nuova petizione è stata avviata qualche giorno fa dal comitato C6

La nuova petizione è stata avviata qualche giorno fa dal comitato C6

San Donato Milanese (Paullo), 17 novembre 2019 - «No alle soluzioni alternative, qui vogliamo la metropolitana». Dopo le oltre 12mila firme raccolte da Legambiente, il Sud Milano torna a mobilitarsi per il potenziamento della M3 da San Donato a Paullo. Da alcuni giorni una nuova petizione, promossa dal comitato C6, sta cercando di rastrellare consensi per ribadire la necessità di prolungare verso Sud, lungo l’asta della Paullese, il tracciato della linea gialla. Ieri un banchetto allestito in piazza Bobbio a San Donato, il secondo nell’arco di una settimana, ha rilanciato questo tema, tra i più sentiti dalla popolazione. Un nuovo appuntamento è in programma sabato sempre in piazza Bobbio a San Donato, quindi l’iniziativa approderà in altri Comuni anche attraverso un circuito di negozi, dove i cittadini potranno firmare la petizione. 

«I soldi per potenziare le metropolitane? Sembra che ci siano per ogni altra zona tranne che per il Sud-Est Milanese. Forse qualcuno ha interesse che in quest’area non arrivi il metrò. Noi non ci stiamo e abbiamo deciso di portare un fiume di firme a Regione Lombardia e al ministero dei Trasporti», dice Fabrizio Cremonesi, fondatore del C6. Entro aprile 2020 verranno ufficializzati i risultati di uno studio di fattibilità che contempla cinque ipotesi per incrementare il trasporto pubblico lungo l’asse della Paullese. Il prolungamento della M3 è solo uno degli scenari previsti dall’indagine, che ricomprende anche una metrotranvia leggera, un sistema di navette a scorrimento veloce (bus rapid transit), la costruzione di una linea ferroviaria Milano-Crema e il potenziamento dell’attuale sistema di trasporto pubblico su gomma.

«Diciamo no ai bus rapid transit, che non sarebbero una soluzione per il territorio – afferma la presidente del comitato, Carla Bonacina – Vogliamo che venga ascoltata la voce dei cittadini». L’iniziativa del C6 sta riscuotendo consensi anche tra politici e amministratori locali. «Chiediamo che dallo studio di fattibilità vengano stralciate le soluzioni su gomma a favore di quelle su ferro. In un’area già inquinata come la Pianura Padana, non è il caso di sovraccaricare ulteriormente le strade – dichiara Franco Abate, sindaco dell’unico Comune, Pantigliate, che non ha finanziato il redigendo studio di fattibilità – Siamo disponibili a corrispondere la nostra quota, ma solo per quanto riguarda le ipotesi su rotaia». 

«Chi propone i bus rapid transit non conosce bene il territorio e le sue dinamiche: questo progetto non risolverebbe alla radice i problemi di mobilità della popolazione – aggiunge il vicesindaco di Mediglia Gianni Fabiano – In attesa di soluzioni concrete, chiediamo che venga spostato a Vigliano il capolinea della 66 (il bus di Atm che oggi ferma a Peschiera Borromeo, ndr ). In questo modo verrebbe servito il bacino di Mediglia, Pantigliate e Paullo». Con la petizione s’invoca anche il posizionamento di alcune centraline per il rilevamento delle polveri sottili a San Donato, città attraversata ogni giorno da notevoli flussi di traffico.