ALESSANDRA ZANARDI
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Battaglia Tari a Melegnano, il dolce sapore della rivincita

Accolto il ricorso della pasticceria Lombardia contro il Comune

Veronica e Chiara Spoldi mostrano la sentenza del Tribunale di Milano

Melegnano (Milano), 13 dicembre 2019 - "Ho fatto ricorso perché quella cifra mi sembrava ingiusta. Ora so che avevo ragione". Veronica Spoldi non vuole essere definita la paladina dei commercianti, ma a Melegnano c’è già chi la considera la donna anti-Tari, simbolo della mobilitazione dei negozianti contro gli accertamenti fiscali, con importi in alcuni casi esorbitanti, emessi dall’ente locale per sanare presunte irregolarità nel versamento della tassa rifiuti. Proprio lei, titolare della pasticceria Lombardia, un locale con annesso angolo bar, ha intentato e vinto un ricorso contro il Comune per un avviso di accertamento ritenuto iniquo.

I giudici della terza sezione della Commissione tributaria di Milano le hanno dato ragione, reputando che l’ente locale abbia applicato un criterio di calcolo non del tutto corretto per definire la Tari dovuta. Con un avviso emesso il 23 gennaio 2019, si chiedeva la corresponsione di 5.531 euro come maggiorazione della tassa rifiuti relativa al periodo 2014-2017. "In sede di dichiarazione della Tari, noi avevamo suddiviso il locale in base alle diverse attività svolte: bar e laboratorio. Nell’accertamento, invece, veniva applicata una tariffa unica, quando in realtà la maggior parte dell’immobile è adibita a laboratorio e quindi per quest’area si dovrebbe usare un coefficiente più basso", spiega Veronica Spoldi, timoniera del negozio di famiglia insieme alla sorella Chiara e agli zii. I giudici hanno ritenuto che sia stata "correttamente suddivisa la superficie fra le due diverse attività condotte. Appare pertanto illegittima ed infondata la variazione di categoria in “bar, caffé, pasticceria” effettuata su tutto l’immobile, tanto più che appare come attività prevalente quella artigianale di laboratorio". Non sono state considerate valide le ragioni del Comune, secondo cui "trattandosi di locali strettamente e funzionalmente collegati tra loro non risulta possibile l’applicazione di tariffe differenziate".

Palpabile il clima di soddisfazione. "È una grossa vittoria, che può essere utile anche ad altri negozianti. Ora il Comune dovrà rivedere più di una cartella. Un doveroso ringraziamento all’avvocato Gianmarco Dellabartola". Secondo il sindaco Rodolfo Bertoli, "sinora gli uffici hanno applicato un’interpretazione univoca del regolamento locale sulla Tar. Ora questa sentenza apre la strada a un’interpretazione diversa, nel segno di una tariffa differenziata laddove possibile, come io stesso avevo ipotizzato e com’è stato confermato anche dal professor Nicola Sartori", consulente del Comune. "In questo senso sono molto soddisfatto".