Melegnano, venti mesi e l’amianto è ancora a scuola

Pronto il cantiere alla primaria di viale Lazio ma la pandemia stoppa di nuovo i lavori. "Chiederemo di procedere d’urgenza"

Nell’agosto 2018 il crollo del controsoffitto ha rivelato la presenza di Eternit

Nell’agosto 2018 il crollo del controsoffitto ha rivelato la presenza di Eternit

Melegnano (Milano), 30 marzo 2020 - Amianto a scuola, una vicenda lunga venti mesi. Sono finalmente pronti a partire i lavori di bonifica della primaria di viale Lazio, il plesso dove nell’agosto 2018 è stata scoperta la presenza di amianto nei solai delle aule e degli spazi comuni. Ora si aspetta la fine dell’emergenza Covid-19 per concretizzare l’intervento.

"A breve saranno ultimare le verifiche formali per l’assegnazione dei lavori, poi si potrà entrare nella fase operativa del cantiere. Se il blocco delle attività imposto dall’emergenza sanitaria dovesse protrarsi oltre il 15 aprile, chiederemo alla Prefettura l’autorizzazione a procedere coi lavori, che a nostro avviso hanno carattere di urgenza", annunciano il sindaco Rodolfo Bertoli e l’assessore alle Opere pubbliche Marialuisa Ravarini. Alla rimozione dell’inquinante dovrà seguire la ristrutturazione dell’edificio, che ha anche bisogno di essere adeguato alle ultime disposizioni in materia di anti-sismica. Per i 370 alunni si profila dunque un altro anno scolastico, il 2020-2021, da trascorrere nel prefabbricato che è stato allestito, come sede temporanea, accanto alla scuola da risanare. L’eliminazione dell’amianto è già stata testata su due aule-pilota e ora dovrà essere estesa alle restanti 13 classi, ai corridoi e ai laboratori. L’operazione si completerà in cinque-sei mesi, cui seguirà il restyling dell’edificio.

Nel complesso, l’intervento costerà quasi due milioni cui vanno aggiunti i 686mila euro di noleggio del prefabbricato. "Tre milioni e l’amianto è ancora lì", attaccano i gruppi di opposizione, in testa Sinistra per Melegnano-Melegnano Progressista, che sottolineano i tempi lunghi dell’operazione e gli alti costi a carico della comunità. "Notevoli spese, ritardi e disagi – è l’af fondo delle minoranze – hanno contrassegnato questa vicenda, di cui non si vede ancora la conclusione". Nell’agosto 2018 è stato il cedimento del controsoffitto nel refettorio a generare una serie di verifiche sull’intero plesso e a portare alla luce la presenza dell’amianto in alcuni locali, presenza che prima di allora non era mai stata segnalata. Con la chiusura forzata dello stabile, gli studenti sono stati prima distribuiti in due sedi alternative, quindi trasferiti nel prefabbricato dove sono rimasti da settembre 2019 a febbraio, quando in tutte le scuole lombarde le lezioni sono state sospese per l’epidemia di Coronavirus. Ora si aspettano gli sviluppi di una vicenda che a Melegnano tiene banco da tempo e ritorna periodicamente sia nei discorsi dei cittadini sia negli interventi dei politici.