Melegnano, la preside: "Le lezioni online? Lasciati indietro i bimbi più fragili"

Tempo di bilanci per la dirigente del Frisi Giordana Mercuriali: "Io come un timoniere"

Giordana Mercuriali è alla guida del Comprensivo con 1.535 alunni

Giordana Mercuriali è alla guida del Comprensivo con 1.535 alunni

Melegnano (Milano), 1 giugno 2020 - «Il Coronavirus? Un terremoto, anche per le scuole. La didattica a distanza ha permesso di restare in contatto con le famiglie, ma quelle più fragili sono rimaste ai margini". Con l’anno scolastico arrivato ormai alle battute finali, per i presidi è tempo di bilanci. Giordana Mercuriali, alla guida del comprensivo Frisi (1.535 alunni tra Melegnano, Cerro al Lambro e Carpiano) non nasconde le difficoltà legate alle scuole chiuse per l’emergenza Covid e ad un sistema-istruzione che ha dovuto reinventarsi nuove modalità per attuare i programmi e mantenere le relazioni interpersonali.

«All’inizio mi sono sentita un timoniere che doveva raccogliere l’equipaggio e studiare la rotta". Per consentire a tutti gli studenti di seguire le lezioni online, il Frisi ha distribuito 150 tra tablet e pc, mentre un’animatrice e un team digitali hanno dato supporto agli insegnanti, anche con appositi corsi. "Nessuno ha mostrato chiusure decise verso la didattica a distanza, ciascuno ha preso consapevolezza della necessità di affrontare l’emergenza. I ragazzi si sono dimostrati responsabili, hanno sperimentato maggiore autonomia e potenziato le loro competenze digitali. Le famiglie sono state una risorsa fondamentale: purtroppo, laddove sono mancate, parte degli obiettivi è caduta nel vuoto".

«Nonostante gli sforzi – prosegue la dirigente – qualcuno si è perso. Sono le situazioni di maggior disagio sociale, spesso proprio quei bambini che a scuola trovavano un luogo sereno, di condivisione e affetti. Questi ragazzi dovranno ora essere accompagnati con aiuti e attività di recupero".

Anche il comprensivo Emanuela Loi di Mediglia (1.240 iscritti tra materne, elementari e medie) ha affrontato da subito l’emergenza. "Abbiamo svuotato i laboratori e consegnato 97 tra tablet e pc a studenti che ne avevano bisogno – ricorda la preside, Laura Lucia Corradini – Abbiamo messo il 98% degli alunni nelle condizioni di seguirci e fatto fatica ad agganciare il restante 2%. Abbiamo offerto sostegno psico-pedagogico alle famiglie, per i casi più delicati è stato chiesto il supporto di mediatori culturali. Non è stato facile, ma abbiamo cercato di mantenere la relazione e personalizzare l’offerta formativa, entrando nelle famiglie in punta di piedi".

Ancora incerto il panorama di settembre, quando le scuole potrebbero riaprire con attività parte in presenza, parte da remoto. Tra i possibili scenari anche quello di "lezioni all’aperto, nella natura. Il nostro territorio offre molto da questo punto di vista", conclude Corradini.