ALESSANDRA ZANARDI
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Melegnano, Legambiente sul Lambro a caccia di plastica

Prelevati campioni d’acqua per mappare il fenomeno dei rifiuti sversati abusivamente nei fiumi

Il progetto è a cura di Legambiente

Melegnano (Milano), 5 agosto 2020 - Obiettivo: "Zero plastica in mare", e il Lambro diventa sorvegliato speciale. Ha interessato anche il tratto melegnanese del corso d’acqua la raccolta di campioni che verranno ora analizzati in laboratorio per capire l’impatto sull’ambiente dei rifiuti plastici sversati abusivamente nei fiumi italiani. Il progetto, a cura di Legambiente e del gruppo Bnp Paribas, ha un obiettivo ambizioso: mappare il fenomeno legato all’abbandono dei rifiuti per liberare, entro il 2021, mari e fiumi da almeno 15 tonnellate di plastica, pari a oltre 340mila bottiglie e contenitori.

«Il campionamento – spiega la responsabile del progetto, Stefania Di Vito – avviene con una maglia calata da un ponte, immersa nell’acqua e capace di trattenere le particelle solide superiori ai 330 micron. Il materiale viene poi raccolto ed esaminato per capire la quantità, la forma e la provenienza dei frammenti che in questo modo sono stati isolati. Il passaggio successivo è valutare l’impatto di queste particelle sull’eco-sistema fluviale e su ciò che ad esso è legato, dall’agricoltura ai mari. La presenza di microplastiche è uno degli indicatori della qualità dell’acqua".

Sacchetti, bottiglie, scatole di polistirolo: troppo spesso i corsi d’acqua diventano teatro di abbandoni abusivi. La disgregazione e dispersione di questi materiali producono effetti negativi, che si ripercuotono su più fronti. Da qui la ricerca di Legambiente, nella quale sono entrati, oltre al Lambro, il Tevere, il Volturno e l’Isonzo. I campioni saranno ora analizzati da Enea, i risultati del monitoraggio arriveranno ad aprile. Nel caso del Lambro i prelievi, avvenuti in cinque punti diversi dalla sorgente alla foce, hanno interessato anche alcuni territori già coinvolti nel progetto ReLambro SE, un’iniziativa di riqualificazione e rilancio del fiume nella fascia a Est di Milano.

«Da tempo monitoriamo lo stato di qualità del Lambro – dice Lorenzo Baio, vicedirettore di Legambiente Lombardiadenunciando i problemi cronici legati, purtroppo, ancora a una scarsa qualità depurativa e a vulnus del sistema, come la gestione scorretta delle acque di pioggia o l’attivazione troppo frequente degli sfioratori di piena. Nonostante siano stati fatti importanti passi avanti, anche grazie all’azione di coordinamento dei Contratti di Fiume e all’attivazione di piani strategici come i progetti ReLambro, Volare e ReLambro SE, il lavoro da fare è ancora imponente. Le indagini di oggi ci diranno quanto c’è ancora da fare, per esempio per migliorare la gestione dei rifiuti solidi e delle plastiche".