Coronavirus, a Tribiano test del sangue per i dipendenti comunali

Il sindaco Roberto Gabriele lo paga di tasca propria e su base volontaria: "L’ho fatto a scopo puramente conoscitivo"

Il dottor Paolo Collivadino

Il dottor Paolo Collivadino

Tribiano (Milano), 19 aprile 2020 - Test del sangue per il coronavirus? Il sindaco Roberto Gabriele lo paga ai dipendenti del Comune. Ma si affretta a precisare: "L’ho fatto a scopo puramente conoscitivo, pagando di tasca mia, senza dispendio di denaro pubblico. Finché non ci saranno delle linee guida univoche su questi test, non proporrò nulla del genere ai miei cittadini. Il fai da te non serve a nessuno, meglio aspettare che ci siano indicazioni precise e valide per tutti".

Sono 15 i lavoratori del Comune di Tribiano che si sono sottoposti al test, eseguito da un medico che propone il servizio privatamente. Come già avvenuto in altri contesti (alcune aziende della zona hanno pagato lo screening ai lavoratori), l’esame è stato effettuato su base volontaria, previa sottoscrizione di un consenso.

«Anche se sono emerse rispondenze interessanti tra il risultato del test e le condizioni di salute individuali - spiega Gabriele -, resto convinto che queste indagini possano dare delle indicazioni di massima, che devono poi trovare conferma nei tamponi, o in altri approfondimenti. Si tratta di un pre-screening, che può servire tutt’al più a livello psicologico".

Nelle settimane clou dell’epidemia da covid-19 Roberto Gabriele aveva proposto ad Ats di eseguire dei tamponi di massa sulla popolazione di Tribiano (3mila abitanti), prendendola come campione per un’indagine epidemiologica. "Tutt’ora sarei contento se il mio Comune venisse individuato come località pilota per una mappatura - dice il sindaco -. Indicazioni in questo senso possono arrivare solo dagli enti preposti, Regione e Ats".

Gabriele è tra i firmatari di un documento, nel quale alcuni sindaci dell’area metropolitana di Milano hanno chiesto al governatore della Lombardia Attilio Fontana di definire una strategia complessiva per l'esecuzione dei test sierologici per il Covid-19. «Non ha senso – ribadisce - proporre alla popolazione esami non riconosciuti e al di fuori delle procedure ufficiali».