Coronavirus a Mediglia: "Mombretto, ora fuori tutti i nomi"

I sindaci del Sud Est Milanese pretendono un elenco dei pazienti, del personale e dei fornitori della Rsa

La Casa di riposo di Mediglia

La Casa di riposo di Mediglia

Mediglia (Milano), 25 marzo 2020 - Focolaio nella Rsa di Mombretto, i 14 sindaci dell’area omogenea Sud Est Milano esigono chiarezza. A seguito delle notizie trapelate nei giorni scorsi sul numero di contagiati e, soprattutto, sull’esorbitante numero di decessi (al momento 54 dichiarati ufficialmente, ma sono di più secondo la stima dei parenti), in una durissima lettera indirizzata ai vertici della Casa di riposo, di Ats, della Asst e della Regione, esigono risposte precise. «Perché nessuno è stato tempestivamente informato?", chiedono.

La prima di una lunga serie di domande, da cosa sia stato fatto per isolare i primi casi sintomatici e per evitare la propagazione del virus fra gli ospiti a quali sono le strategie messe in atto internamente ed esternamente per curare le persone infettate e contenere la diffusione del virus. Sono perplessi, i sindaci: "L’impressione è che non tutti i protocolli siano stati rispettati pedissequamente".

"La grossa preoccupazione deriva dal fatto che una struttura di questo genere ha rapporti complessi con il territorio in cui è insediata, è un nodo delicato di moltissime interconnessioni, potenziale acceleratore di diffusione del virus. "In quanto sindaci dei Comuni limitrofi e tutori della salute dei nostri territori – proseguono nella missiva – siamo a richiedere l’elenco del personale operante nella struttura, dei fornitori e di tutte le persone alle quali è stato consentito entrare dal 23 febbraio, quando sono stati segnalati i primi casi sintomatici a Covid-19, tutti suddivisi in base al Comune di residenza, e una descrizione della situazione interna riferita a oggi".

Durissime le loro considerazioni: "Tutto quanto da noi richiesto – dichiarano – serve per superare il clima di timore e sgomento che si è venuto a creare nei nostri singoli Comuni, dovuto anche dalla mancanza di informazioni fin qui ricevute relativamente alla gestione del contagio: vogliamo avere certezze perché nessuno abbia a sfruttare in malo modo questa situazione che si è creata presso la Rsa di Mombretto, talmente grave che sarebbe da irresponsabili trascurare le richieste basilari di cui sopra".

Richieste dalla risposta imprescindibile secondo Andrea Checchi, sindaco di San Donato: "Siamo venuti a conoscenza di quanto stava accadendo – denuncia – grazie alla stampa e, ufficialmente, solo dal comunicato del prefetto datato 18 marzo. A oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta ma siamo estremamente determinati ad andare fino in fondo per tutelare al massimo la salute dei nostri concittadini e del territorio". Dello stesso tenore il sindaco di Pantigliate, Franco Abate: "A oggi non so nemmeno quanti dei miei concittadini siano ricoverati nella Rsa, solo con i nominativi definitivi sarò in grado di prendere misure più precise".