Omicidio Giuliano a Basiglio, il giallo delle telecamere manomesse

A cinque mesi dall'agguato mortale all'imprenditore di Binasco le indagini restano complesse

Le forze dell'ordine a Cascina Vione

Le forze dell'ordine a Cascina Vione

Basiglio (Milano), 8 luglio 2019 - Agguato  mortale all’imprenditore Giuseppe Giuliano, 64enne di Binasco, titolare con la compagna bulgara dell’impresa “Edil Italia” di Binasco: a quasi cinque mesi dall’omicidio, avvenuto il 25 febbraio scorso, le indagini non hanno ancora portato a risultati significativi. Resta, ad esempio, il giallo delle telecamere della zona probabilmente manomesse nei giorni precedenti il delitto.

Quello del cantiere di Cascina Vione, un intervento da 5 milioni di euro e dove ancora non sono ripresi i lavori, era stato un agguato in piena regola, studiato nei minimi particolari da un killer professionista. Aveva atteso l’imprenditore nascosto tra i cespugli di una roggia nei pressi dell’ingresso del cantiere Vione. Giuseppe Giuliano appena arrivato aveva avvertito un suo operaio, dicendogli che stava per entrare. Poi ha chiuso la telefonata e proprio in quel momento è sbucato l’assassino che si è avvicinato al Fiat Doblò bianco: lo ha raggiunto dal lato del finestrino del guidatore e gli ha scaricato addosso almeno quattro proiettili due dei quali, mortali, andati a segno: uno al collo e uno alla testa.

Il killer è poi fuggito a piedi attraverso i campi da dove in pochi minuti è facile raggiungere la Vigentina o la Binasca e dove probabilmente aveva lasciato un’auto oppure lo attendeva un complice, facendo perdere le proprie tracce. Le indagini proseguono a 360 grandi anche sull’impianto di videosorveglianza della zona. Secondo alcuni contadini, le telecamere erano state danneggiate oppure rivolte verso l’alto in maniera anomala proprio nei giorni immediatamente precedenti l’agguato mortale.