Assago, spunta una discarica dentro l’area sequestrata

I sigilli in via Gattinara erano stati posti dopo il rogo di Pasqua. Il terreno è stato violato e sul posto restano bombole di gas e contenitori di olio

L'ambientalista Tony Bruson nell'area sequestrata

L'ambientalista Tony Bruson nell'area sequestrata

Asago (Milano), 12 agosto 2020 - Quando le istituzioni latitano, celate dietro la mala burocrazia, spadroneggia l’illegalità. Questo accade in un fazzoletto di terra inquinato, posto sotto sequestro, oggetto di un incendio, probabilmente doloso a Pasqua scorsa, in pieno lockdown, e risposto sotto sequestro. Di proprietà del comune di Milano, ma chiuso nel territorio di Assago. Siamo in via Gattinara nelle periferia assaghese che porta verso la Barona dove il 14 aprile era divampato un violento incendio che provocò un alta nube nera, certamente inquinante, ma non tossica secondo le fonti ufficiali. A prendere fuoco una struttura e una montagna di rifiuti, presenti in un’area posto sotto sequestro per abusivismo e inquinamento: oltre a rifiuti pericolosi come bombole di gas propano e agron e cisterne di oli esausti, sotto parte del terreno vi sarebbero sepolta altra immondizia. Quel giorno intervennero una decina di mezzi dei vigili del fuoco, le protezioni civili di Assago e Buccinasco e la polizia locale assaghese. 

Lavorano 24 ore su 24 per avere la situazione sotto controllo. Scampato il pericolo il sindaco di Assago assicurò che sarebbero partite le procedure per bonificare l’area e che avrebbe chiamato in causa anche il comune di Milano. Ieri, chiamati dai residenti della zona, siamo tornati in via Gattinara e quello che abbiamo trovato lascia allibiti. Senza parole, tanto da comprendere lo sdegno dei cittadini e degli ambientalisti. Non solo non è cominciata alcuna bonifica e tantomeno è stata messa in sicurezza l’area in modo da impedirne l’accesso. Ma sono stati scaricati nuovi rifiuti e le strutture presenti, una casetta con annesso bagno e camino e un paio di baracche, ben strutturate, sono diventate alcova di disperati.

"Qui basta poco per un nuovo disastro, col caldo che fa basta un fuoco acceso per cucinare che potrebbe bruciare tutto e bombole e olio esausto sono ancora qui – spiega la sentinella Verde, Antonio Bruson – questa è una bomba per la sicurezza dei residenti pronta ad esplodere. La prima segnalazione nostra l’avevamo fatta a luglio del 2019. Ma nessuno è intervenuto concretamente. Poli il 14 aprile scorso c’è stato il rogo che allarmato tutti. Ancora una volta solo promesse ma ancora una volta nulla è stato fatto. I Comuni di Milano e Assago sono corresponsabili di questo disastro per l’ambiente". Per dovere di cronaca segnaliamo che il nastro bicolore che delimitava l’area è andato perso e i cartelli che indicano che l’area è sotto sequestro sono sparsi al vento. Il sindaco di Assago Lara Carano aveva attivato le procedure per la bonifica dell’area e chiesto a Milano di contribuire ma verosimlimente ci vorranno ancora mesi prima che qualcuno bonifichi questa vergogna nel cuore del parco agricolo Sud Milano.