Trezzano: incastrò la comandante di Corbetta. Arrestato il capo dei vigili Salvatore Furci

E' accusato di aver fatto collocare con un complice la cocaina nell'auto di Lia Vismara. Il movente? Il parere negativo espresso dalla presunta vittima della trappola alla sua promozione a ufficiale

Salvatore Furci, comandante dei vigili urbani a Trezzano sul Naviglio

Salvatore Furci, comandante dei vigili urbani a Trezzano sul Naviglio

 

Trezzano sul Naviglio (Milano) – Arrestato il comandante della polizia locale di Trezzano, nominato da pochi mesi, Salvatore Furci. La polizia lo ha fermato, insieme a un cittadino albanese, Mariglen Memushi, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano Anna Magelli, su richiesta del procuratore aggiunto Alessandra Dolci e del sostituto procuratore Gianluca Prisco. Un provvedimento adottato al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Milano, nate dopo la denuncia in stato di libertà della comandante della polizia locale di Corbetta Lia Vismara, trovata il 4 gennaio dello scorso anno in possesso di alcune dosi di cocaina all’interno della sua auto.

Una vicenda che aveva fatto scalpore e gettato un’ombra sul Comando di Corbetta, già oggetto di numerosi esposti. Furci era risultato vincitore nel 2018 del concorso per ricoprire la posizione di ufficiale proprio a Corbetta, ma in ragione anche del parere negativo espresso dalla comandante dei vigili non aveva superato con profitto il periodo di prova e nel 2019 era tornato a rivestire la qualifica di agente all'interno della polizia locale di Milano.

Il controllo effettuato sull’auto della comandante aveva rilevato alcune anomalie, approfondite dalla Squadra Mobile attraverso investigazioni e visione dei sistemi di videosorveglianza. A chiarire ogni dettaglio della vicenda, anche la telefonata registrata al 112 con cui era stata segnalata la presenza di sostanza stupefacente a bordo dell'auto della comandante di Corbetta. L'incrocio dei dati ha consentito di ricostruire gli eventi di quella notte e dei giorni precedenti, accertando che Salvatore Furci aveva, direttamente o tramite terzi, collocato la sostanza stupefacente all’interno della vettura e veicolato le informazioni inducendo in errore i militari intervenuti. Questo, almeno, secondo l'accuse contenute nel provvedimento che gli è stato notificato oggi.

Gli investigatori sono inoltre giunti a identificare il complice Mariglen Memushi e, grazie a una perizia fonica, è stato possibile determinare che lo straniero, nonostante avesse camuffato la propria voce, coincideva con l'uomo che aveva chiamato il 112 dichiarando di avere venduto la sostanza stupefacente alla donna, ricevendo un pagamento in banconote false e indicando l'auto quale luogo di occultamento della cocaina acquistata. Nel corso delle indagini, è stato accertato che Furci ha tentato di acquisire informazioni tramite suoi conoscenti in servizio presso il Tribunale di Milano al fine di conoscere l'eventuale esistenza di procedimenti penali a suo carico per le accuse che hanno portato all'odierno arresto.