
Cinquantanni dopo, riecco Lecco-Brescia. Era il 18 settembre 1973 l’ultima volta che si giocò allo stadio lariano. Finì 1-1.
Un altro mondo, un altro calcio. Lo stadio si chiamava ancora solo ’’Mario Rigamonti’’ (come quello di Brescia), sarebbe diventato anche ’’Mario Ceppi’’ in memoria del presidente più vincente di sempre.
In quel momento Lecco e Brescia erano al penultimo posto in classifica, a sedici giornate dalla fine. Il torneo si concluse con la retrocessione del Lecco, che da allora non è più riuscito a riemergere in cadetteria fino alla primavera scorsa. Il Brescia si salvò dalla C solo all’ultima giornata pareggiando a Mantova uno scontro diretto. Tra le curiosità di quella partita, il fatto che il Brescia effettuò la trasferta in auto per via dello sciopero dei dipendenti delle società di autotrasporti. Sabato ci fu il primo trasferimento a Bergamo, domenica mattina quello a Lecco. La distanza tra Bergamo e Lecco è più o meno la stessa che c’è dall’albergo di Salò dove le Rondinelle trascorrevano le vigilie delle gare interne di campionato, al Rigamonti di Mompiano. Cinque auto guidate dai consiglieri Chiappalupi e Cervati e una dal medico dottor Sartori: due Mercedes, due Alfa e una Ford. Anche questo fa capire come fosse un altro calcio, come nel frattempo sia cambiato il mondo del pallone oltre che tutto quello che gli gira attorno.
Sabato il match si giocherà al ’’Rigamonti’’ diventato nel frattempo anche ’’Ceppi’’.
Di fronte ci sono due squadre che hanno vissuto un’estate agitata. Solo il 29 agosto entrambe hanno avuto la certezza di prendere parte alla serie B. Il Lecco se l’è guadagnata sul campo, il Brescia ha dovuto aspettare l’estromissione della Reggina per essere riammesso dopo aver maturato la retrocessione sul campo nel playout perso con il Cosenza. Due settimane fa, prima della sosta, hanno iniziato in modo diametralmente opposto: la squadra di Gastaldello è riuscita a battere proprio la bestia nera Cosenza (gol di Bjarnason), quella di Foschi ha dato vita a un match bellissimo con il Catanzaro, ma alla fine sono stati i calabresi ad imporsi 4-3 alla fiera del gol.
Ora Lecco e Brescia, le due squadre che hanno fatto scrivere e parlare per tutta l’estate, si ritrovano di fronte e in un match ufficiale non accadeva da cinquant’anni. Tra i due presidenti non corre buon sangue. Di Nunno ha avuto parole pesanti verso Cellino. C’è stata anche una denuncia da parte del presidente biancoazzurro in Lega e Di Nunno ha dovuto pagare una multa per quelle parole pesanti. Ora la parola passerà al campo. Il Lecco ha bisogno di ottenere i primi punti, il Brescia vuole dare continuità al risultato dell’esordio.