GIULIO MOLA
Sport

La Supercoppa d’Arabia divide. Ventitré milioni di motivi per dire sì

Le big d’Italia con la Dea torneranno a Riyad fra dubbi e polemiche dopo il flop dell’ultima edizione

La Supercoppa d’Arabia divide. Ventitré milioni di motivi per dire sì

La Supercoppa d’Arabia divide. Ventitré milioni di motivi per dire sì

Un affare (più economico che sportivo) per molti, una vetrina per il calcio italiano (se sfruttata a dovere), ma anche un grande spot per il pallone lombardo. Fra polemiche e dubbi, ereditati dall’ultima edizione, anche il prossimo appuntamento della Supercoppa italiana verrà ospitato dagli sceicchi sauditi, con tre squadre della nostra regione presenti a Riyad alle Final Four del gennaio 2025. E la Lega Calcio che incasserà circa 23 milioni di euro (16,2 divisi fra le squadre partecipanti) dopo aver incastrato l’evento in un calendario complicatissimo. La certezza ad oggi è che in Arabia volerà la nobiltà del pallone nostrano, per la gioia dei tifosi locali rimasti delusi nell’ultima edizione, visto che si sono dovuti “accontentare“ di Napoli, Fiorentina e Lazio, oltre che degli attuali campioni d’Italia. Partenopei, viola e biancocelesti infatti non hanno attirato pubblico e neppure la stampa locale, tant’è che sugli spalti si sono notati grandi spazi vuoti, riempiti solo nell’ultimo atto.

Questa volta la storia sarà ben diversa. L’appeal pure. In Arabia a contendersi il primo trofeo della stagione 2024-2025 ci saranno Inter, Milan, Juventus, ovvero le grandi del calcio italiano. Con loro, nella Final Four, l’Atalanta, vincitrice della seconda semifinale di Coppa Italia contro la Fiorfentina. Insomma, una Supercoppa Italiana che più “super“ di così non si può. Come si auspicava in Lega Calcio: il regalo della Serie A affamata di quattrini confezionato “ad hoc“ per i ricchi sauditi. Quando si è varato l’inedito e molto discusso format allargato a quattro squadre, che ha debuttato a gennaio l’obiettivo era soprattutto quello di creare un grande evento cui potessero partecipare (incroci permettendo) le squadre più tifate e conosciute nel mondo arabo. Perciò quei 23 milioni di euro a stagione messi sul piatto erano una tentazione troppo grande per poterla snobbare, una cifra difficile da rifiutare per gli insaziabili presidenti della Serie A (6,8 milioni finiranno nelle casse della Lega Calcio).

Certo, dopo il flop dell’ultima edizione e che ha finito per innescare infinite polemiche (col rischio di danneggiare anche l’immagine del calcio italiano) e vista pure la complessità degli incastri nel calendario della stagione che verrà, si era pensato di tornare ad una formula diversa (gara secca). O semplicemente di tornare in Italia. Invece è stata confermata la dorata “location“ in Arabia anche nel 2025 (le semifinali dovrebbero giocarsi il 3-4 gennaio, la finale il 7 gennaio del nuovo anno, ma si attendono conferme, mentre le partite di campionato delle squadre coinvolte verrebbero recuperate nel mese di febbraio), nel rispetto del contratto che prevedeva di disputare a Riyad quattro delle prossime sei edizioni. Una scelta quasi “obbligata“, non solo per onorare il ricchissimo accordo, ma quasi per “sdebitarsi“ con chi quello spettacolo lo ha pagato a caro prezzo rimanendo però deluso lo scorso gennaio.

Ora che il destino ha catapultato le “big“ nel mini-torneo si è optato di ritornare in Arabia. Decisione ratificata a fine marzo (il quadro delle partecipanti era quasi definito) ma che non ha incontrato troppo i favori delle dirette interessate. L’inter, ad esempio, non era per nulla d’accordo (come non lo è stato De Laurentiis in passato salvo poi mettere in cassaforte ben 5 milioni di euro), ma pure Milan e Juventus avrebbero volentieri evitato una trasferta così lunga da inserire in un calendario ingolfatissimo. La maggioranza ha deciso altro, anche perché si è alla vigilia della scadenza del contratto con Abu Dhabi Tv per i diritti internazionali in un’area particolarmente redditizia (circa 30 milioni l’anno).

Ma i problemi restano, e riguardano una stagione lunghissima che comincerà ufficialmente subito dopo Ferragosto e si prolungherà fino al luglio 2025 con il Mondiale per club (Inter e Juventus già qualificate). Dal punto di vista fisico e logistico verranno richiesti grandi sforzi, anche perché a settembre partirà la nuova Champions a 36 squadre (2 partite di girone e un turno ad eliminazione diretta in più). Si giocherà tantissimo, per qualcuno troppo, tant’è che le Leghe europee hanno già lanciato un grido d’allarme parlando pure di serio rischio infortuni. Meglio prevenire che dover curare... ma difficilmente cambierà qualcosa.

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