"Superlega, un errore": la Uefa perdona i 9 club pentiti

L'Europa del calcio riaccoglie Milan, Inter e gli altri, ma con imposizioni economiche pesanti. E ingaggia una battaglia con Juve, Real e Barcellona

Aleksander Ceferin, presidente Uefa

Aleksander Ceferin, presidente Uefa

Nyon, 7 maggio 2021 - Perdono e accordo con le 9 società "pentite", mentre vengono deferiti alla Disciplinare i tre club (Real Madrid, Barcellona, Juventus) che non hanno ancora ufficialmente detto no alla Superlega. Lo ha comunicato il presidente dell'Uefa Ceferin. "La Uefa si riserva tutti i diritti di intraprendere qualsiasi azione ritenga opportuna contro quei club che finora si sono rifiutati di rinunciare alla cosiddetta Superlega. La questione sarà prontamente deferita agli organi disciplinari competenti".

A rientrare in seno al calcio europeo sono Arsenal, Milan, Chelsea, Atletico Madrid, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham. "In uno spirito di riconciliazione e per il bene del calcio europeo, nove dei 12 club coinvolti nel progetto della cosiddetta Superlega hanno presentato alla Uefa una dichiarazione di impegno che definisce la posizione dei club e il loro impegno per le competizioni Uefa".

Il Panel di Emergenza del Comitato Esecutivo ha preso in considerazione "lo spirito e il contenuto della Dichiarazione di Impegno e ha deciso di approvare le azioni, le misure e l'impegno dei club, confermando le modalità di reintegro e partecipazione alle competizioni Uefa". "I nove club ammettono e accettano di considerare il progetto della Superlega un errore e chiedono scusa a tifosi, federazioni, leghe, club europei e alla Uefa. Riconoscono anche che il progetto non sarebbe stato autorizzato ai sensi degli Statuti e Regolamenti Uefa".  I nove club hanno una serie di compiti elencati dal comunicato della Uefa. Ogni società "riconosce e accetta senza riserve la natura vincolante degli Statuti Uefa; rimarrà impegnata e parteciperà a tutte le competizioni Uefa per club in tutte le stagioni in cui la squadra centrerà la qualificazione per meriti sportivi". 

I 9 pentiti torneranno a far parte dell'Associazione Club Europei unico organo di rappresentanza dei club riconosciuto dalla Uefa; e metteranno fine in ogni modo a qualsiasi coinvolgimento nella società creata per formare e gestire la Superlega e cessare qualsiasi azione legale esistente".  Inoltre, insieme a una sanzione, un impegno economico "come gesto di buona volontà", "una donazione per un totale di 15 milioni di euro, da utilizzare a beneficio di bambini, giovani e calcio di base nelle comunità locali in tutta Europa, compreso il Regno Unito; ogni club sara' soggetto alla trattenuta del 5% dei ricavi che avrebbe ricevuto dalle competizioni Uefa per club per una stagione, che verranno ridistribuiti; accetterà l'imposizione di sanzioni consistenti nel caso in cui prenda parte a una tale competizione non autorizzata (100 milioni di euro) o violi qualsiasi altro impegno assunto nella Dichiarazione d'Impegno del Club (50 milioni di euro); fornirà impegni individuali alla Uefa sull'accettazione di tutti i principi e i valori stabiliti nel Memorandum d'Intesa 2019 tra la Uefa e l'Eca". 

Aleksander Ceferin sottolinea: "Due settimane fa ho detto al Congresso Uefa che ci vuole un'organizzazione forte per ammettere di aver commesso un errore, specialmente in questi giorni di processi sui social media. Questi club hanno fatto proprio questo. Accettando i loro impegni e la volontà di riparare i disagi che hanno causato, la Uefa vuole lasciarsi alle spalle questo capitolo e andare avanti con uno spirito positivo". E le tre ribelli? Il New York Times ha fatto sapere che sono pronte ad aprire importanti azioni legali con i nove club che, dopo l'adesione, hanno abbandonato il progetto Superlega. Una battaglia che durerà a lungo, ma la Uefa sembra pronta a forti sanzioni, magari anche all'esclusione dalle proprie competizioni.