The Dopes, i primi YouTuber in Italia: "Diffidate dalle imitazioni"

I quattro ragazzi di Mazzo di Rho - Luca Lattanzio, Davide Docinto, Daniele La Canna, Claudio Daley Mazzarelli - hanno aperto il loro canale nel 2006. Sono tornati pochi mesi fa dopo molti anni di stop LO SPECIALE YOUTUBE IN AGGIORNAMENTO

The Dopes

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Milano, 24 giugno 2016 – Sul carro alla scoperta di Youtube in Italia erano in quattro, i 'The Dopes'. Nessuna carovana intorno. Nel 2006, anno dell'apertura del loro canale, non esisteva nemmeno una versione in italiano della piattaforma di condivisione video più nota al mondo. Dieci anni, secoli nell'era 2.0. Questo ruolo di pionieri di YouTube – o meglio della figura dello YouTuber come lo intendiamo oggi nel Belpaese – se lo tengono ben stretto i 'The Dopes'. Nonostante, nel corso degli anni, abbia provocato loro più rammarico che gioia.

The DopesIl gruppo – composto da quattro amici trentenni (Luca Lattanzio, Davide Docinto, Daniele La Canna, Claudio Daley Mazzarelli), cresciuti nello stesso plesso a Mazzo di Rho, lo Spazio 80 - nasce nel 2003. L'esordio sul web, appunto, nel 2006 e il passaggio nella scuderia Show Reel (poi abbandonata) quando era agli albori. La riapertura del canale sul Tubo, dopo 6 anni di stop, pochi mesi fa. In mezzo l'epoca d'oro degli YouTuber, da Willwoosh nel 2010 in poi. Difficile catalogare il genere dei video dei 'The Dopes' – si spazia tra tutti i format, da quelli legati maggiormente alla musica alle challenge più indirizzate a un pubblico Under 18. Il denominatore comune – dal primo video in cui utilizzavano dei glutei come bersaglio di dardi alla più soft 'Spaghetti challenge' - è senza dubbio la finalità: far ridere, con una buona dose di follia.

La genesi del progetto 'The Dopes'?

“Tutto è nato nel 2003, avevamo 17 anni e guardavamo Mtv Mad con Gip. Abbiamo preso spunto da lì. In quegli anni non esisteva nulla in Rete per pubblicare video e nessuno ti considerava se non eri in tv. Abbiamo iniziato su My Space e lavorando con i gruppi musicali, per esempio nel backstage dei Finley. Molti ci confondevano per una band, ma noi eravamo qualcosa di diverso”.

Cosa facevate all'epoca?

“Si cercava di scimmiottare la televisione, abbiamo vinto anche un concorso come miglior rivelazione di cui non ricordiamo i particolari contro degli anziani. Facevamo un po' di tutto, per esempio abbiamo iniziato a fare esperimenti sociali in Italia, senza nulla togliere ai 'The Show'. Anzi, a questo punto lanciamo una sfida ai 'The Show' (ridono). Cmq dall'apertura del canale nel 2006 abbiamo caricato anche pseudo-pubblicità, sponsorizzazioni di canzoni e il primo film porno in 3D, un video molto simpatico e innovativo fatto con i mezzi dell'epoca”.

Come era YouTube dieci anni fa?

“Molto diverso rispetto a oggi. Chi creava pensava a fare video belli, ora si cerca materiale per fare visualizzazioni. Oggi conta molto di più l'idea che la qualità del video. Monetizzare era difficile, come lo era diventare partner di Youtube che richiedeva un numero alto di video ogni settimana. Abbiamo avuto la fortuna di essere 'inquadrati' dall'agenzia Show Reel, ma non vedevamo comunque sbocchi. L'unico che ci ha preso sul serio è stato Cattelan”.

Poi cosa è successo? Perché avete abbandonato il canale nel 2010?

“Abbiamo raggiunto l'apice del successo con un video-spogliarello in metropolitana sulle note di una canzone di J-Ax, da quel momento abbiano iniziato a cercare sempre l'argomento forte e ci siamo snaturati. Realizzato il sogno di partecipare a un programma con una vera produzione alle spalle su Bonsai Tv, Luca e Davide sono partiti per Capo Verde per seguire una start-up nel campo della comunicazione e sono tornati dopo due anni”.

Nel frattempo è esploso il fenomeno YouTube in Italia. Cosa avete provato?

“Abbiamo 'rosicato' per il successo altrui, non ci abbiamo dormito la notte. Ora fanno tutti i 'The Dopes'. Male, ma fanno tutti i 'The Dopes'. Siamo stati sfortunati, abbiamo anticipato troppo i tempi. Da quando abbiamo smesso di caricare video sul canale, non abbiamo più guardato Youtube”.

Al ritorno da Capo Verde Luca, fidanzato con Katia, ha aperto il fortunato canale 'Scherzi di Coppia' (seguiti dall'agenzia 2Much, ndr) ...

“E' andata molto bene, molti YouTuber prima erano fidanzati e non lo dicevano. Ora lo pubblicizzano tutti. Comunque i 'The Dopes', a parte Luca ovviamente, non guardano i video di 'Scherzi di Coppia'”.

Poi la scelta di riaprire il canale. Perché?

“Era la cosa giusta da fare, a volte capitano cose che è bello raccontare e condividere. Tutto è nato al tavolo di un locale, da ubriachi abbiamo deciso di avviare un sondaggio ai nostri amici su WhatsApp e tutti hanno hanno dato responso positivo. Ora i 'The Dopes' cercano un manager”.

I risultati di questa ripartenza?

“Nei primi 40 giorni abbiamo raggiunto mezzo milione di visualizzazioni. Siamo partiti da mille iscritti e, dopo il primo video, in poche ore abbiamo ottenuto 10mila iscritti.

YouTube è cambiato. Cosa non amate di questa evoluzione?

“Non amiamo le persone che parlano del nulla in camera”