Morto Enzo Garinei: sei anni fa l'enorme dolore, la scomparsa del figlio Andrea

Anche lui attore, fu ricordato dal compagno di scuola di teatro Flavio Insinna.

Enzo Garinei

Enzo Garinei

Un enorme dolore segnò sei anni fa la vita di Enzo Garinei, l'attore teatrale romano morto oggi, venerdì 25 agosto, all'età di 96 anni. Nel 2016, infatti, morì il figlio Andrea, 50 anni ancora da compiere. Attore come il padre, nella sua vita aveva lavorato in produzioni televisive e teatrali. Due le principali apparizioni al cinema, ne "Il Camorrista" di Giuseppe Tornatore, pellicola del 1986 con Ben Gazzara e in "Demoni 2", del regista di horror e thriller all'italiana Lamberto Bava, anche lui per altro figlio di un'altra leggenda, l'altro regista Mario Bava. In teatro, invece, era stato diretto dal padre negli spettacoli "Scusi, lei ci crede ai miracoli" e "Ma va all'inferno".

All'epoca della morte Flavio Insinna, lo show-man e autore romano che con Andrea Garinei aveva frequentato la scuola di teatro e collaborato in numerose occasioni agli esordi, aveva pubblicato sui social un lungo e commosso ricordo. "Andrea Garinei era mio compagno negli anni della scuola di teatro - scrisse lo storico conduttore de L'Eredità sulla Rai - Ho aspettato a salutarlo. Lo faccio adesso dopo avergli detto ciao, in chiesa. Andrea Garinei, figlio d’arte, nipote d’arte. Il papà Enzo, grande attore, che dopo la cerimonia, nonostante tutto è riuscito a regalarmi il suo sorriso e una morbidissima carezza. Lo zio Pietro, sì proprio lui, quello di Garinei e Giovannini. Garinei, per chi come me ama il teatro, un cognome che fa palpitare. Il Sistina, i grandi successi, le commedie musicali, i trionfi, gli applausi, i bis… Oggi però, niente fila al botteghino, non parte la musica, niente canzoni, non entra il balletto, nessun effetto di luce… Oggi piove, sipario chiuso, sala vuota, poltrone mute. Silenzio".

Insinna disse di voler salutare "sottovoce Andrea, un uomo che ha sofferto troppo e ha vissuto troppo poco. Eravamo amici? Forse. Forse non nel senso eroico a volte enfatico che si assegna a questo concetto. Andrea mi ha sempre messo in soggezione con il suo sguardo così acuto in grado di scavarti e scovarti giù nel profondo. Mi ha sempre, senza volerlo, messo in difficoltà con la sua eleganza così snob e inaccessibile. Eravamo amici? Non lo so. Ma se hai studiato sullo stesso palco a vent’anni, quando i sogni non fanno paura, quando hai condiviso battute, tramezzini schifosi, i primi applausi , il camerino e magari anche la solenne strigliata dei maestri, beh allora, anche senza essere amici, la vita ti ha legato per sempre in una misteriosa ma sincera fratellanza".

Una vera dinastia che ha segnato la storia dello spettacolo quella dei Garinei. Enzo, il padre di Andrea, apprezzato come uno dei più noti caratteristi dello spettacolo italiano. Lo zio Pietro, commediografo il cui nome, in coppia con Giovannini, è diventato un marchio di fabbrica nel segno dello stile e del successo. E poi Andrea, la cui vicenda terrena è finita troppo presto, lasciando comunque una traccia indelebile in chi l'aveva conosciuto.