Oscar 2022, tutti i vincitori. Trionfa "I segni del cuore", Will Smith picchia Chris Rock

"Dune" conquista 6 statuette. Jane Campion la miglior regista, Smith e Jessica Chastain gli attori. Niente da fare per Sorrentino e gli altri italiani

Will Smith, vittoria e lacrime

Will Smith, vittoria e lacrime

Un film inclusivo come trionfatore, qualche (piccola) novità (tra cui una bella fetta di premi consegnati in anticipo e poi "montati" nella diretta, per snellire la serata) e la guerra che ha fatto timidamente capolino nella cerimonia del Dolby Theatre con un minuto di silenzio, un discorso scritto di supporto al popolo ucraino e qulache riferimento qua e là da parte di premiati e presentatori. Poco, giusto? Forse non esiste risposta. Momento a (spiacevole) sorpresa, una star come Will Smith che tira un cazzotto a Chris Rock al grido "non nominare mai più mia moglie" per un commento sulla esibita calvizie di Jada Pinkett-Smith. In ogni caso l'edizione numero 94 degli Academy Awards sarà ricordata come la prima in cui ha vinto un'opera realizzata da un canale streaming: il premio Oscar per il miglior film è infattti andato a "I segni del cuore", il film "cenerentola" firmato dalla regista Sian Heder che, partito in sordina, ha battuto la concorrenza di giganti come "Il potere del cane" (12 nomination, un solo Oscar anche se prestigioso) o "Dune": tre sole candidature ma tutte e tre centrate. E' stata la vittoria di Apple+ su Netflix, soprattutto e in ogni caso dello streaming sulla visione in sala. Proprio nell'anno in cui, dopo un funesto biennio caratterizzato dalla pandemia Covid, le sale (almeno negli Stati Uniti) sono tornate a riempirsi grazie ai blockbusters. Sembra un controsenso, ma è l'accettazione di una realtà, la fruizione del cinema è cambiata. 

E se per gli italiani (Sorrentino, Casarosa, Cantini Parrini) non c'è stato nulla da fare, è invece stato come il 2021 ma anche di più l'anno delle donne. Il film vincitore è realizzato da una donna e l'Oscar per la miglior regia è andato, per la terza volta nella storia e la seconda consecutiva, a una regista, Jane Campion, al ritorno sotto i riflettori con "Il potere del cane". D'altra parte come ha detto Amy Schumer, una delle tre presentatrici della serata (con Wanda Sykes e Regina Hall), "l'Academy ha scelto 3 donne per presentare, costano meno di un uomo solo", Si scherza, ma non troppo.

Alla fine "Dune", che ha fatto incetta di Oscar tecnici, ha vinto più statutette di tutti, 6. Ecco tutti i premi, 

Miglior film

Il cast de "I segni del cuore" sul palco
Il cast de "I segni del cuore" sul palco

"I segni del cuore (Coda)" ha battuto la concorrenza oltre che del "Potere del cane" di altri 8 titoli, tra loro "Dune" di Villeneuve, il "West Side Story" di Spielberg, il fenomeno social (ancora Netflix) "Don't look up", il personale "Belfast" di Branagh.Remake del francese "La famiglia Bélier", il film di Sian Heder è il classico romanzo di formazione.Racconta di una ragazza che è l'unica udente di una famiglia di sordomuti e con un talento naturale per il canto che crea ovviamente un solco con il resto della famiglia. Emzionante la consegna del premio da parte di Lady Gaga e di Liza Minnelli, in carrozzina, omaggiata per i 50 anni di "Cabaret".

Miglior regista Jane Campion raccoglie il testimone da Chloé Zhao, vincitrice l'anno scorso con "Nomadland". Prima di loro solo Katryn Bigelow ("The Hurt Locker") nel 2010 era riuscita a infrangere il tabù di un premio appannaggio dei soli uomini. Il vento sicuramente è cambiato, ma la strada pare ancora lunga, visto che Jane Campion è la prima e unica regsita ad avere avuto due candidature (la prima nel 1993 con "Lezioni di piano"). Autrice pluripremiata (con "Il potere del cane" è stata anche Leone d'Argento a Venezia) ha battuto una concorrenza di livello Spielberg, Branagh, Paul Thomas Anderson per "Licorice Pizza" e Ryusuke Hamaguchi per "Drive my Car".

Miglior attore

Will Smith e il suo ritratto di Richard Williams, il papà-demiurgo delle campionesse di tennis Venus e Serena, in "Una famiglia vincente - King Richard" hanno sbaragliato, come previsto, la concorrenza. E nel ricordare che "Richard Williams era un difensore accanito della sua famiglia" spiega tra òe righe anche il perché del cazzotto a Chris Rock: "Sono stato chiamato ad amare e proteggere le persone". Tra le lacrime ha chiesto scusa a tutti: "L'amore fa fare cose folli".

Miglior attrice In una sfida davvero incerta fino all'ultimo il trasformismo di Jessica Chastain in "Gli occhi di Tammy Faye" è valso l'Oscar alla miglior attrice: nel film interpreta una (vera) predicatrice televisiva. Sconfitte Nicole Kidman, Penelope Cruz, Olivia Colman e Kristen Stewart.

Miglior attore non protagonista Troy Kotsur grazie alla sua interpretazione in "I segni del cuore" è diventato il primo attore uomo sordomuto e il secondo in assoluto a vincere un Oscar. C'era riuscita nel 1987 Martlee Matlin in "Figli di un dio minore", sua partner in questa produzione. Niente da fare per Ciaran Hinds di "Belfast" né per la rivelazione Kodi Smit-McPhee di "Il potere del cane".

Miglior attrice non protagonista Ariana DeBose, carismatica interprete di "West Side Story" è diventata la seconda latina a vincere un Oscar: c''era riuscita 60 anni fa Rita Moreno, con il "West Side Story" originale e nello stesso ruolo di DeBose. E la prima dichiaratamente lesbica. Niente da fare per Kirsten Dunst ("Il potere del cane") o dame Judi Dench ("Belfast").

Miglior film d'animazione Disney fa centro con "Encanto", un colorato musical latinoamericano (firmato Bush, Howard, Merino e Spencer) che ha letteralmente "encantado" pubblico e critica.Troppo favorito per il "Luca" Pixar cofirmato da Enrico Casarosa.

Miglior sceneggiatura originale Kenneth Branagh con "Belfast", un viaggio autobiografico nell'Irlanda del Nord dei "troubles" di fine Anni 60, ha finalmente vinto un Oscar dopo 8 nomination come regista o attore. Battuti "Licorice Pizza" e "Don't Look Up" (che negli States, e non solo, ha ferocemente diviso la critica).

Miglior sceneggiatura non originale La regista di "I segni del cuore" Sian Heder si è rifatta con l'Oscar per l'adattamento, battendo la favorita Campion di "Il potere del cane".

Miglior film internazionale Il giapponese "Drive My Car" di Ryusuke Hamaguchi, che era stato candidato anche come miglior film assoluto, ha vinto come da pronostico. Quinta statuetta per il Giappone e niente da fare stavolta per Paolo Sorrentino con "E' stata la mano di Dio".

Miglior fotografia Greig Fraser per "Dune" si è imposto come nelle previsioni, anche su un monumento della categoria cme Janusz Kaminski ("West Side Story").

Miglior scenografia Patrice Vermette e Zsuzsanna Sipos hanno vinto per "Dune".

Migliori costumi Jenny Beaven con i fantastici e visionari costumi di "Crudelia" vince il suo terzo Oscar. Sconfitto Massimo Cantini Parrini che insieme a Jacqueline Durran era nominato per "Cyrano".

Miglior trucco Per "Gli occhi di Tammy Faye" Jessica Chastain è stata letteralmente trasformata, la vittoria era scritta.

Miglior canzone originale Billie Eilish e suo fratello Finneas O'Connell trionfano per "No Time to Die", dall'ultimo James Bond.

Billie Eilish e Finneas O'Connell
Billie Eilish e Finneas O'Connell

Miglior colonna sonora Il veterano Hans Zimmer si è imposto per "Dune".

Migliori effetti speciali Vittoria annunciata quella del quartetto di realizzatori degli effetti speciali di "Dune".

Miglior montaggio Ancora un premio tecnico importante per "Dune" con Joe Walker.

Miglior suono "Dune" ha battuto tra gli altri "No Time to Die".

Miglior documentario "Summer of Soul" di Ahmir Thompson, Joseph Patel, Robert Fyvolent e David Dinerstein.

Miglior corto "The Long Goodbye", diretto da Aneil Karia e Riz Ahmed,

Miglior corto d'animazione "The Windshield Wiper"

Miglior corto documentario "The Queen of Basketball".