Profughi a Grosotto, il sindaco rilancia: "Accoglieteli"

"Non posso in alcun modo tollerare che il nostro paese, sia in questi giorni additato come intollerante" E voi cosa ne pensate? VOTATE IL SONDAGGIO di EMMANUELA TUBELLI

Guido Patelli, sindaco di Grosotto (National Press)

Guido Patelli, sindaco di Grosotto (National Press)

Grosotto (Sondrio), 12 marzo 2016 - «Non posso in alcun modo tollerare che il nostro paese, sia in questi giorni additato come intollerante, cosa che posso garantire è ben lontana dalla nostra cultura e dalla nostra storia. Tutt’altro, proprio l’iniziativa di don Romano sta a dimostrare che la nostra comunità è tra le poche, in provincia, ad essersi interrogata su una seppur piccola concreta proposta di integrazione, questa è la miglior risposta a chi vorrebbe far prevaricare in paese atteggiamenti intolleranti, forse alla ricerca di qualche consenso o di terreno fertile per l’attecchimento di squallide ideologie estremiste». Guido Patelli, sindaco di Grosotto, torna ancora una volta nel merito di una questione che di recente ha tenuto acceso il dibattito cittadino.

All'origine della controversia, l’ormai nota proposta avanzata dal parroco don Romano Pologna di dare ospitalità, presso una struttura di proprietà della chiesa, ad una famiglia di profughi. Un'ipotesi che ha incontrato il favore di tanti, ma anche il disappunto di quanti, leggendo nell’offerta una vera e propria minaccia, hanno dato vita ad un comitato di opposizione, capeggiato dal giovane Antonio Ciampa, promotore tra l’altro di una petizione con cui si tenta di bloccare l’eventuale arrivo dei migranti.

Dopo giornate di discussioni accese e toni non sempre moderati, il primo cittadino invita tutti a non dare adito al prosieguo della polemica, piuttosto a dialogare in maniera coscienziosa e seria: «Come ho più volte dichiarato comprendo qualche timore o preoccupazione; so bene che il tema immigrazione è estremamente complesso, ma proprio per questo non possiamo mischiarci con chi banalizza in modo cosi misero questi argomenti. Come amministrazione siamo pronti a farci portavoce di perplessità e angosce che possano derivare dalla novità di questa iniziativa e saremo lieti di affrontare il tema, con chi vorrà farlo in modo onesto e rispettoso. Pertanto, fin d’ora apprezziamo il progetto di accoglienza proposto dal nostro parroco, che ci ha dato l’occasione per riflettere sui nostri valori morali, la storia ci ha mostrato gli effetti dell’intolleranza, della discriminazione e dell’odio razziale, effetti che ad oggi unanimemente disprezziamo».

E voi cosa ne pensate? VOTATE IL SONDAGGIO

Parole che invocano dunque un esame profondo da compiersi all’interno della comunità: «Vi invito quindi alla più semplice delle riflessioni senza voler discutere su chi dove o cosa, senza dover correre il rischio di passare per cinico o buonista, ma dopo aver analizzato il tutto in sintesi “Il nostro prete ha semplicemente proposto di aiutare una famiglia nel bisogno“». Della questione di Grosotto si è interessata anche una trasmissione di Rai 3.