Colpo in gioielleria, c’è la pista bulgara

Indagini a ritmo serrato dei carabinieri sul maxi-furto di orologi in un negozio in pieno centro a Livigno

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Sul “colpo“ messo a segno a metà ottobre, a mezzogiorno, ai danni dela gioielleria “Golden Clock“ di Livigno, gli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia carabinieri di Tirano avrebbero imboccato una pista precisa. Cinque malviventi, quel giorno, riuscirono ad andarsene dal negozio, situato nella centralissima via Plan, con un bottino stimato in circa 100mila euro. il valore di alcuni orologi di marca sottratti dalle vetrinette interne all’esercizio commerciale, mentre alcuni dei ladri intrattenevano il titolare, Damiano Longa, fingendosi clienti interessati a possibili acquisti di altra merce. Gli investigatori del capitano Luca Rossi hanno acquisito le immagini delle telecamere interne all’attività commerciale e quelle di alcuni sistemi di videosorveglianza distribuiti nelle vicinanze dell’oreficeria presa di mira. I fotogrammi immortalano i cinque componenti della gang con al volto le obbligatorie mascherine anti-Covid e uno anche con un cappellino in testa.I filmati hanno pure ripreso le due auto, risultate in precedenza rubate altrove, con le quali i cinque hanno raggiunto la rinomata località turistica della Valtellina, per mettere a segno il clamoroso furto e poi allontanarsi, in tutta tranquillità, una volta commesso.

La pista imboccata dagli investigatori della Compagnia Cc di Tirano porterebbe a una banda di bulgari, specializzata in questo tipo di raid e, in passato, già resasi protagonista di analoghe razzie in altre parti d’Italia, prima di colpire a Livigno.

Qui le indagini, anche dei carabinieri della locale caserma, sono scattate in ritardo, in quanto il commerciante derubato non ha informato subito le forze dell’ordine, ma ha atteso un paio di giorni prima di recarsi in caserma a sporgere denuncia, dando così ai malviventi tutto il tempo necessario per allontanarsi in tranquillità dal paese.

Michele Pusterla