Sesto, aree Falck in vendita: reazioni contrastanti

Il sindaco Di Stefano non è preoccupato

Davide Bizzi verso l'addio

Davide Bizzi verso l'addio

Sesto San Giovanni (Milano), 13 marzo 2019 - «Ringraziamo Davide Bizzi per il lavoro svolto e gli auguriamo sempre più successo con i progetti in America«» Così il sindaco Roberto Di Stefano accoglie i rumors della possibile vendita, dopo 9 anni, delle ex Falck. «Gli iter in capo al Comune sono terminati o in via di conclusione: certificazioni delle bonifiche, inserimento del commissariato di polizia, a giugno definiremo il parco e presto ci sarà la gara per la stazione a ponte». Ma Di Stefano non è preoccupato nemmeno dal possibile arrivo di colossi come Prelios e Hines. «Per noi si cambia in meglio. Le aree si aprono a leader mondiali: è un valore aggiunto per il territorio. Abbiamo ereditato una situazione confusa, siamo pronti con la variante e arrivano dei fuoriclasse a investire e costruire. Significa che il progetto prende piede e inizia la fase naturale di sviluppo».

Col senno di poi, Di Stefano è ancora più soddisfatto di aver rinunciato alla biblioteca nel Bliss e alla scuola Concordia a favore delle monetizzazioni. «Sarebbero state cattedrali nel deserto. Abbiamo sempre detto di voler restituire una città omogenea, non una zona di lusso e la vecchia Sesto». Nessuna preoccupazione neanche per lo scenario “spezzatino” «Cabina di regia e controllo restano al Comune. Moltiplicheremo gli incontri, ma la sostanza non cambierà. Chiederemo di individuare un’unica figura che faccia sintesi, se Prelios dovesse vendere a più soggetti».

Guarda al futuro anche l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera. «Parliamo di corporate che stanno realizzando grandi opere a Milano, che sono strutturate e potranno garantire ancora più solidità». Diversa la reazione dell’ex sindaco Monica Chittò, che più volte aveva chiesto di relazionare in aula. «I rumors giravano da tempo. Registro che per l’ennesima volta il sindaco ha deciso di fare la parte del notaio tra Regione e proprietà senza esercitare ruolo politico. In tutta la partita di sviluppo delle aree, Comune e Regione non si preoccupano di Sesto rispetto l’area ex Expo: una gravità immane, visto che le bonifiche sono state un costo anche per la comunità. Eppure nessuna delle istituzioni ha intenzione di agire in modo forte perché si vada avanti».

Passaggi di mano che cadono sulla testa dei cittadini, denuncia Chittò. «Sono molto preoccupata che tutto possa ripartire da capo con un progetto svuotato di contenuti. Abbiamo sempre temuto il frazionamento dell’area. Chiederò un consiglio aperto: la gente non vuole fondi ma persone da guardare in faccia. Questi signori cosa ci mettono?». Richiesta avanzata anche da Articolo1, mentre la capogruppo Pd Roberta Perego parla di «completa incapacità di governare processi complessi, monitorare e mettere in sicurezza il futuro della città». Stessa posizione di Vincenzo Di Cristo, M5S. «Altro giro, altra corsa, come era prevedibile. E intanto non si avvia nulla, proprio perché Comune e Regione hanno lo stesso colore».