Sesto, rissa con la Sardone: Romaniello a giudizio

L'ex consigliere dem accusato di aver ferito la compagna del sindaco

Silvia Sardone con tutore al braccio e collarino il giorno dopo il caos a Cascina Gatti

Silvia Sardone con tutore al braccio e collarino il giorno dopo il caos a Cascina Gatti

Sesto San Giovanni (Milano), 5 ottobre 2019 - Una citazione diretta davanti al giudice penale. Così finisce, per ora, la vicenda tra Silvia Sardone e Vito Romaniello, che aveva decretato il punto di svolta dell’ultima campagna elettorale sestese. L’allora consigliera comunale di Forza Italia a Milano, oggi europarlamentare per la Lega, aveva accusato l’ex consigliere dem di averle storto un braccio durante una diretta televisiva di Rete4 sabato 29 aprile 2017. I due avevano iniziato a polemizzare nel bel mezzo della trasmissione, in onda da Cascina Gatti insieme a diversi residenti che raccontavano problemi legati alla disoccupazione. Toni alti che poi sarebbero degenerati fino all’ambulanza che portava via Sardone da via Marx/Pace. La compagna di Roberto Di Stefano aveva subito raccontato di essere stata aggredita da Romaniello, che stava realizzando delle riprese con il cellulare. Dal pronto soccorso era uscita con una prognosi di 7 giorni per "trauma al gomito, all’avambraccio e al polso". E, con tanto di tutore, il giorno dopo aveva partecipato al gazebo del centrodestra in via Pisa. Ora il pm Stefania Di Tullio della Procura di Monza ritiene ci siano già sufficienti prove per portare l’imputato, Romaniello, a giudizio. A maggio si terrà così l’udienza filtro di valutazione della fondatezza o meno dell’azione penale. Nell’atto di citazione, il pm ricorda tre diverse opzioni: giudizio abbreviato, applicazione della pena a norma o richiesta di ammissione all’oblazione, l’istituto giuridico attraverso il quale, in taluni casi, è possibile estinguere il reato adempiendo a un’obbligazione amministrativa. Romaniello ha sempre confermato la sua versione dei fatti di non aver colpito Sardone, ma al contrario di essere stato lui stesso vittima di insulti, attacchi verbali e strattonamenti, anche da parte di alcuni cittadini che avrebbero tentato di strappargli il telefonino con la forza.

Unica “colpa” quella di aver realizzato dei video postati poi sui social e portati anche come prove di parte. Tanto che, la mattina del giorno dopo, l’allora consigliere del Pd aveva presentato una querela per diffamazione agli uffici della polizia di Stato nei riguardi di Di Stefano, che lo aveva accusato di aver colpito la compagna ("Denunciamo quest’aggressione ai danni di una donna, colpevole solo di aver rovinato il blitz del consigliere Pd - aveva dichiarato Di Stefano -. Riteniamo vergognoso che il confronto politico possa scendere addirittura a mettere le mani addosso a una donna"). Querela che, a quanto pare, sarebbe però stata archiviata. All'epoca dei fatti, il centrodestra a gran voce chiese al Pd di escluderlo dai candidati al consiglio comunale. Romaniello restò in lista ma non fu eletto. Oggi è il fondatore e animatore della pagina Facebook “Sesto Allucinazioni” che fa controinformazione in città contro la “propaganda” di sindaco e amministrazione.