Sesto, l'arrivo dei profughi in viale Marelli

Nell’ex sede sindacale, concessa da UniAbita, i lavori sono ancora in corso

L'arrivo di alcuni profughi nella sede che li ospiterà

L'arrivo di alcuni profughi nella sede che li ospiterà

Sesto San Giovanni (Milano), 5 aprile 2015 - Sono tutti uomini e hanno dai 20 ai 30 anni circa. Parlano qualche parola di italiano, si esprimono meglio in inglese, qualcuno di loro aveva con sé solo un sacchetto di vestiti. Una ventina di richiedenti asilo è approdata a Sesto ieri dalla tensostruttura di Bresso, gestita dalla Croce Rossa. In tarda mattinata sono entrati nell’ex sede dei sindacati di viale Marelli, ancora in fase di ristrutturazione. Perché, nonostante la Prefettura avesse dato come data indicativa quella di ieri, i lavori sono ancora in corso. Ieri mattina c’erano ancora gli operai, che stanno realizzando bagni e docce per i nuovi ospiti. Che non hanno potuto usufruire della cucina: arriverà oggi e sarà montata in giornata. In ogni caso, in ausilio ci sono le altre strutture della Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, che gestisce il progetto di accoglienza sul territorio insieme a UniAbita, che ha ceduto in comodato gratuito lo stabile per 12 mesi.

"Siamo contenti, qui si sta decisamente meglio che a Bresso. Ci siamo già sistemati nelle stanze". Lo dicono i rifugiati, nonostante la nuova temporanea "casa" sia ancora un cantiere. I lavori sarebbero iniziati a gennaio. Poi si sarebbero interrotti. Il progetto è stato invece presentato alla stampa il 3 marzo e alla cittadinanza solo la settimana scorsa, a partita già chiusa da parte della Prefettura, che ha selezionato il programma. Disagi almeno per qualche giorno per i 25 profughi. Da ultimare la sistemazione di servizi e camere: approntati i letti, singoli o a castello, ci sarà ancora qualche giorno di disagio.  Parte dell’arredo è stato recuperato da Colce - anche grazie ad altre associazioni del territorio e donazioni -  mentre qualche armadio è stato acquistato. Gli scatoloni con la merce sono arrivati ieri pomeriggio e dovranno ora essere montati. In alcune camere che   affacciano sulla strada devono essere appese le tende, altrove già sistemate.

L’edifico di viale Marelli è presidiato: ci sono gli operatori di Colce, arriveranno mediatori linguistici e culturali, docenti di italiano per stranieri, legali per ricostruire le storie di chi è scappato dalla guerra. Si tratta di un vero e proprio staff "umanitario" necessario al progetto annuale di inclusione sociale. Un progetto che non si conclude qui: in previsione l'inserimento garduale degli stranieri in piccole attività socialmente utili come sta già avvenendo a Bresso.