Sesto, l'addio alla 'pioniera' Fiorenza Bassoli

Fu la prima donna sindaco della città. La Resistenza nella storia di famiglia e la politica nel sangue: "La migliore della sua generazione"

Fiorenza Bassoli con Giorgio Oldrini, entrambi sono stati sindaci a Sesto

Fiorenza Bassoli con Giorgio Oldrini, entrambi sono stati sindaci a Sesto

Sesto San Giovanni (MiIano), 6 luglio 2020 - La prima foto politica scattata a Villa Zorn, dove da ragazza consegna un mazzo di fiori a un gruppo di vietnamite ospiti dell’Anpi, ma a 3 anni aveva già la tessera di “pioniere”, i bambini del partito. È stata una vita dedicata all’impegno politico, incessante e generoso sino alla fine, quello di Fiorenza Bassoli, che domenica pomeriggio se ne è andata a 71 anni dopo aver lottato a lungo contro la malattia. Era nata a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, dove la Resistenza ha segnato la vita della sua famiglia. Mamma nei Gruppi di difesa della donna, fu Fiorenza a ritirare la medaglia in suo onore nel 50esimo della Costituzione. Papà, contadino, dirigeva le lotte bracciantili per lavorare la terra dei latifondisti.

L’arrivo a Sesto "non casuale, perché aveva la nomea di città ospitale per chi era di sinistra o cercava lavoro. Abitavamo vicino alla Basilica circondati da democristiani. Alla preparazione della prima Comunione la suora mi diceva ‘Chi legge Noi Donne e L’Unità va all’inferno’. Un trauma", raccontava. Una vita di responsabilità, da sempre: la madre malata, il fratello minore Romeo da crescere, aiuta il padre che portava formaggi e burro dall’Emilia. Finite le medie, inizia a lavorare, frequentando le serali al Molinari dove "divento la capa della Fgci, che vuol dire io e altri 5 maschietti su 400 ragazzi. Noi ragazze eravamo 6 in totale, col grembiule nero". Si era iscritta giovanissima alla Federazione giovanile comunista a metà degli anni ’60 e ne era diventata rapidamente dirigente.

"Io le dicevo spesso che era la più intelligente della nostra generazione e lei sorrideva con modestia – racconta l’ex sindaco Giorgio Oldrini -. Il primo ricordo è di quando avevamo meno di 20 anni e andavamo a vendere l’Unità la domenica mattina: saltellava con i suoi lunghi capelli neri svolazzanti. Era giovane, sembrava ancora più giovane. Quando andò in Prefettura a giurare, accompagnata dal segretario comunale, tutti pensavano che lui fosse il sindaco. Faceva con la stessa naturalezza la cameriera alle Feste dell’Unità e la senatrice".

Da assessore all’Istruzione sviluppò il tempo pieno e portò Sesto alla Biennale di Venezia con gli artisti locali. Dal 1984 fu sindaco per 9 anni: prima donna a ricoprire la carica. Dopo 3 giorni dalle elezioni, il corteo dei bredini sotto il municipio. È lei a dover affrontare la prima crisi delle grandi fabbriche: nel ‘79 aveva chiuso la Falck Vulcano e iniziava lo smantellamento di Marelli e Breda, andata poi in Cina. "Competente, appassionata e concreta. L’ho apprezzata soprattutto per la capacità di dialogo per individuare soluzioni condivise", l’omaggio del governatore lombardo Attilio Fontana.